Il soliloquio del folle 7: Dove sei.

Postato il di কশ६হত
Prigioni con pareti dipinte dai dubbi
che rafforzano le catene dei ricordi.
Mi pervadi di “non so perché”,
mi convinci di “non so quando”,
mi tramortisci di “mai più”.
Così, ammanti la mia anima
con il sudario di ciò che eri.
Urlo: “No! Io sono libero!”
ma l’eco dura un istante.
È vuota e tu non ascolti!
Ti sento… sei dentro di me.
Incendi. Divampi.
Spicchi un salto…
un tuffo in quel mare che sono io.
Tocchi il fondo.
Cerchi forse i resti di un’anima perduta?
Risali. Emergi.
Respiri. Rubi la mia aria.
Ridi.
Il tuo sorriso è forse un ghigno?
Ma le labbra… petali…
rossi di rosso amore.
Tu. Tu che vieni. Tu che vai.
Tu, nelle notti che dipingi di nero.
Tu, nelle notti in cui sussurri il tormento.
Ah! Ti sento. Tu ansimi. Ansimi.
Non ti vedo. Dove sei?
Amore. Amore. Amore.
Dove sei, perduto amore?
Dove sei?

82 risposte a "Il soliloquio del folle 7: Dove sei."

                  1. Ahahahah, tranquillo purtroppo sistemare gli smartphone fa parte del mio mestiere, ed è il motivo per il quale a casa non ho mai voglia di farlo, sai com’è il ciabattino con le scarpe rotte, ma stasera lo sistemo perché mi sono rotta

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                    3. Adoro le sfide… al contrario di quanto accade agli esseri umani, le sfide mi rilassano… Certo con te è una sfida ad alto livello… ma proprio per la scarsità di probabilità di successo va affrontata. Un po’ come i 300 di Leonida alle Termopili, o come i 600 di Balaklava o come Custer a Little Big Horn 🙂 😛

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  3. Ti avevo fatto un commento e dove è sparito? Boh, non c’è campo con questo cavolo di tablet. Te lo rimando! Che passione mio caro Piero! Sono contenta di sentire questa bella parola: amore! E benedetto il Signore, dopo le porcherie che si sentono in giro, magari si tornasse a ragionare in questi termini! Bacioni e bravo! Giusy

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    1. Carissima Giusy sei dolcissima e come sempre molto sensibile. Speriamo che si torni ad essere un po’ più passionali. Di freddo ne avremo abbastanza nel prossimo inverno. Quello interiore potremmo risparmiarcelo, che ne dici? Ti abbraccio forte. Piero

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      1. Ciao Piero, siamo due inguaribili sognatori, difficile in questo tipo di società trovare spazi del genere, guardati intorno c’è molto freddo e ancora non è neppure inverno. Il principe azzurro, la bella addormentata nel bosco, non esistono nella quotidianità, anche se noi inguaribili sognatori lo vorremmo. Ti abbraccio anch’io, buonanotte. Giusy

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        1. Carissima Giusy, è vero… freddo polare. Ho come la sensazione che tutti non aspettino che l’autunno e poi l’inverno.
          il punto è che l’inverno nel cuore è davvero difficile da sopportare.
          Tuttavia, mia Cara, non abbandonare mai le speranze. Ogni giorno accade un piccolo miracolo.
          Un abbraccio forte a te. Buonanotte. Piero

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              1. Giusto, neanche lo vorrei un miracolo per questo…ma per tutti gli altri che fa, è diventato sordo? Ah, ah, suvvia, abbiamo sdrammatizzato la situazione…sogni d’oro, Giusy

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                1. Personalmente non ho usufruito di particolari riguardi ma non ne faccio una colpa a nessuno. Diciamo che almeno in questa vita ho accumulato un bel credito che mi auguro venga onorato prima o poi. E se proprio non in questa, nella prossima vita.
                  Sogni d’oro a te. Piero

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                  1. Buongiorno! Ho letto ora il tuo commento, beh diciamo che questo è anche il mio sentire. Tu l’affronti meglio con il tuo credo sulla reincarnazione! Per me è più triste, mah….”Quanto è bella giovinezza che fugace corri via, del domani non ve’ certezza…” Ciaoo

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  4. Ci innamoriamo dell’amore, a volte anche troppo. E quando commettiamo l’errore di dargli un volto ed un nome, siamo portati a credere che non esista al di fuori di quel nome e di quel volto. Facciamo paragoni, guardiamo al passato e forse sbagliamo…ma in fondo nostalgia e passione sono sentimenti troppo umani per potersi elevare all’altezza dell’amore oggettivo con la A maiuscola… un abbraccio vecchio mio…

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        1. Vedi, se a un uomo capita d’innamorarsi perdutamente, ma nel vero senso della parola, è molto difficile che riesca a provare gli stessi sentimenti con un’altra. Potrebbe amarla, certo, ma non sarà mai la stessa cosa. Per la verità capita anche alle donne e forse un po’ più spesso. Ne ho conosciuta una che nella fase del suo “innamoramento” tendeva a rifare le stesse cose che aveva fatto con il suo grande amore perduto. Per esempio frequentare gli stessi posti, fare le stesse passeggiate, mangiare la pizza presso lo stesso ristorante etc etc… Quando te ne accorgi non è proprio bello…

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          1. Ma infatti siamo tutte persone diverse e evidentemente non si possono provare gli stessi sentimenti, o lo stesso tipo di amore per la persona che viene dopo alla precedente… Semplicemente quello è un altro amore con lo stesso diritto di essere vissuto… Se si cerca di rivivere le stesse cose frequentando gli stessi posti, evidentemente non si è pronti per il treno che si ata prendendo in quel momento ma si è ancora troppo ancorati alla fermata precedente…

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            1. Assolutamente d’accordo.
              C’è solo una puntualizzazione… cosa s’intende per un altro tipo di amore? L’amore è amore. Punto. Le stesse reazioni chimiche, lo stesso trasporto, gli stessi sentimenti. Quando già metti paletti del tipo, amo ma non mi fido ciecamente, amo ma sto attento a non farmi male, non è più amore… ti pare?

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              1. Ah si… I paletti non servono a nulla e se ci sono ancora non si è pronti… Si deve esser disposti a farli cadere pian piano, ma da soli non si puo. L’altra persona deve essere brava ad entrare, anche incrinandone uno poco poco ed iniziare a ballere e a parlare con quel cuore… E pian piano formare un uragano e buttarli giù tutti e uscire… Vero l’amore è pur aempre amore…!

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                1. Quindi è fortunato/a chi riesce ad amare sempre e comunque, senza farsi troppi scrupoli di mettere in gioco la propria anima. Ma quando leggo sui blog che “gli uomini sono tutti uguali” o viceversa “che non mi farò più abbindolare da una donna”… dobbiamo credere che queste persone siano pronte a (ri)amare? Temo proprio di no.
                  Bisogna imparare a lasciare i bagagli nella vecchia stazione e a voler proseguire il viaggio, in attesa della prossima sconosciuta fermata.

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                  1. Aspè perô… Mica ho detto che sia facile… Assolutamente! Bisogna riempire nuove valigie di nuovi bagagli…! E come si fa? Solo quando si è pronti e consapevoli di star bene con se stessi! Per Chi scrive quelle cose evidentemente non è ancora il momento giusto!

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                    1. Premesso che io sono sicuro di non aver ancora esplorato tutta la felicità che la vita mi riserva, mi permetto di affermare che se vuoi rinnovarti, uscendo da una storia intensa che ti ha fatto mancare il fiato (in senso positivo), devi far ricorso a due stratagemmi. Il primo è che devi riacquistare l’amor proprio ovvero devi tornare a volerti bene, a concentrare il tuo potenziale affettivo verso te stesso per prepararti a donarlo di nuovo agli altri. Il secondo è quello di non porsi più grandi problemi per ciò che è stato o ciò che sarà ovvero devi imparare a vivere nel presente. È lì che ritrovi te stesso e la voglia di ricominciare. Le zavorre del passato e le incertezze del futuro ti fanno star male e basta.

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                    9. Sono sicuro che tu, come me, non temi le capocciate ma i colpi di testa (ben altra cosa!) ahaha… Sei gentile tu a confrontarti senza peli sulla lingua…

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  9. Non commento quasi mai le poesie, mi limito a leggerle tante volte ( se mi piacciono, e questa mi piace molto ) e assaporo le parole, i versi.
    Immagino le situazioni e spesso mi ci ritrovo.
    Non so cosa sia ( dopo tanto cercare ) la poesia, ma so cosa sarebbe la mia vita senza la poesia, ridotta a pura meccanica.
    Credo che sia per la vita ciò che l’anima è per il corpo.
    Ciao Piero!

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  10. Se fosse solo paura?
    Nel silenzio ė la risposta ma si deve essere capaci di interpretare. Mai chiudersi ma esprimersi dando nuove possibilità. C’ė qualcuno che aspetta e prova lo stesso disagio.

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