Incompreso

A quarantanove anni Massimo si sentiva vuoto, incompiuto e solo.

Dopo essere stato a lungo convinto che lo stile di vita da lupo solitario fosse l’unico che gli si addicesse, girata la boa dei quarantacinque, si era sentito come un’imbarcazione alla deriva, senza carburante né venti o correnti che potessero permettergli di ritrovare la rotta e guadagnare la riva. Così si era improvvisamente sorpreso a pensare che una relazione stabile con una donna, con la prospettiva di una convivenza, sarebbe stata una possibile via per ritrovare la serenità.
Non avrebbe saputo dire se quell’impellenza, insorta così, senza preavviso, fosse conseguenza dell’età che avanzava oppure di un’inusuale rivalutazione del romanticismo che per lui non aveva mai rappresentato un modello cui ispirarsi, almeno non fino a quel momento. Infatti, quando un’avventura o una frequentazione cominciava a diventare più impegnativa, Massimo sfoderava la sorprendente abilità di sfuggire, più velocemente e inesorabilmente della sabbia che scivoli dalle dita.
Tuttavia, impostosi finalmente il buon proposito di allontanarsi dallo stereotipo del dongiovanni, le aveva provate tutte. Palestre, scuole di danza, social network. Niente da fare. Deluso, aveva finalmente optato per una seria agenzia matrimoniale, certo che professionisti del settore lo avrebbero aiutato.
In breve riuscì a fissare l’appuntamento per l’intervista preliminare.
“Signor Massimo…” – esordì Gisella, una donna molto carina e gentile che assomigliava a una fotomodella tedesca di cui però Massimo non ricordava il nome – “Le dico subito che lei ha un profilo ideale per alcune nostre clienti! Lei ha un ottimo lavoro, una bella posizione sociale, una casa di proprietà, non è mai stato sposato… ehm, ecco… afferma di essere romantico, di voler amare e rispettare la sua partner… e dice di non avere preclusioni sull’aspetto fisico, l’età, la condizione sociale, la nazionalità, perfino…”
“Esatto…” – sottolineò tronfiamente Massimo.
“Dunque, signor Massimo… lei ha quasi cinquant’anni…”
“Quarantanove, per l’esattezza!” – volle puntualizzare lui.
“Mi perdoni… certo, quarantanove anni… ecco, adesso mi metto nei panni delle nostre clienti… anzi voglio fare la parte dell’avvocato del diavolo…”
“Sì?” – chiese Massimo, socchiudendo gli occhi e tirando su il naso come il topo che, fiutata la trappola, stia già cercando la via d’uscita.
“Come mai non è riuscito a consolidare un solo rapporto? Non doveva proprio essere difficile, viste le caratteristiche che riferisce! In altre parole, è possibile che abbia incontrato solo donne sbagliate, che non l’abbiano apprezzata? Oppure ci ha provato, fallendo per qualche motivo che non ci vuol dire?”
“Non saprei!” – rispose lui stizzito.
“Suvvia, deve darmi qualche particolare che metta nelle condizioni le mie clienti di accettare di conoscerla, sgombrando il campo da pregiudizi e diffidenze… è molto importante essere affidabili sin dal primo momento, sa?”
“Cosa vuole… potrei affermare di non essere mai stato capito… ma dovremmo chiedere a loro, alle mie ex. Io proprio non saprei da dove cominciare… Non so, potrebbe anche parlare con una di loro…”
“Mi spiace ma non fa parte della normale prassi… Invece ci pensi… almeno una delle sue… ex le avrà spiegato perché non abbia voluto intraprendere un percorso più impegnativo con lei, no?”
“Be’ sì, potrei tentare di ricostruire qualche dettaglio… aspetti , mi dia un attimo… “ – disse Massimo estraendo lo smartphone dalla tasca interna della giacca e cominciando ad armeggiare nervosamente con i tasti – “Ecco… non so… potremmo provare con… Alessandra… Anna 1… Anna 2… Anna 3… Anna 4… Antonella 1… Antonella 2… Antonella 3… No, questa la lascerei, abbiamo litigato di brutto…”
“Va bene così, signor Massimo, ho capito.” – lo interruppe Gisella, piuttosto scandalizzata.
“Adesso mi mostra il catalogo?” – osò Massimo, sfoderando un sorriso esagerato.
Alquanto disgustata, Gisella si alzò in piedi, tirando un lungo respiro per evitare di reagire come avrebbe voluto. Invece, con molta professionalità ed eleganza, indicando la porta, gli disse: “Temo di non poterla aiutare signor Massimo. In questa agenzia non c’è nessuna donna… alla sua altezza. Poiché non siamo un supermercato… non abbiamo cataloghi né offerte volantino. La prego si accomodi. Buona giornata.”
Massimo capì di averla fatta grossa. Si alzò a sua volta. Cercò di non dimostrare di aver incassato il colpo, preferendo assumere un’aria strafottente. Passandosi una mano nei capelli, recuperò il trench e si avviò all’uscita. Giunto sulla porta si fermò, si voltò e disse: “Vede che avevo ragione? Le donne non mi comprendono.”
Devo cambiare mestiere, pensò Gisella mentre quello finalmente si defilava.

81 risposte a "Incompreso"

  1. Hai fatto un commento che raccoglie tutto il mio pensiero, rispondevi ad una Blogger quasi 40anni…a cosa serve un catalogo, io non ci finirei mai, troppo svilente e tu dai molto valore ad un rapporto di coppia…ma che cavolo di lavoro facevi? Ciaoo, Giusy

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    1. Facevo un lavoro da dirigente aziendale e tra le varie cose mi occupavo anche di formazione.
      Per formare gli altri, devi essere innanzitutto formato tu, avere molta empatia, essere psicologo e comunicare efficacemente.
      Ne ho viste cose…
      Carissima Giusy, ogni volta tu riesci a rendermi più felice del minuto prima che t’incontri.

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      1. Buongiorno! Dirigente aziendale…un manager…di quelli che mandano a casa gli operai? Di quelli che delocalizzano? Di quelli che prendono liquidazioni spaventose, mentre i lavoratori si trovano in mezzo ad una strada? Spero di no, confido in te.

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        1. No, infatti… non di quel genere né con quegli obiettivi. Al contrario, selezionavo per assumere anche… 🙂 Buona giornata a te, cara Giusy…

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          1. Si vede da come ragioni che non puoi essere di quella specie…anche se appaiono vincenti e adorati dalle donne ( per il denaro), per me chi agisce in quella maniera non vale nulla. Altri sono i parametri che danno valore ad una persona e poi scusami non è corretto parlare del proprio lavoro in pubblico.

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            1. Non ci trovo nulla di sconveniente.
              Nelle organizzazioni complesse delle aziende ogni manager ha dei compiti definiti. Nel corso della carriera, se è valido, può capitargli di svolgerne diversi.
              Non pensare che la vita da manager sia tutta rose e fiori. Ci si sbatte molto, non si fanno che pochi giorni di vacanza, lavori da casa sabato e domenica, a ferragosto ti può capitare una teleconferenza con USA, Canada etc…
              Certo si viaggia moltissimo e si può avere l’occasione di lavorare all’estero, come è capitato a me.
              Si guadagna bene e hai benefit interessanti, ma non ti godi la vita.

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  2. Ecco…l’ultima tua risposta mi piace assai assai…che ne dici di una società gelataia ai Caraibi? 🙂 Oddio questo Massimo dopo tutte quelle conquiste dovrebbe tenersi lontano dalle agenzie matrimoniali…quella dovrebbe esser l’ultima spiaggia per chi ha la rubrica telefonica vuota. Io ci avrei provato più seriamente con la segretaria dell’agenzia, confessando che era un bieco pretesto per conoscere lei…ahahah

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    1. Opzione che non avevo considerato, dopotutto… Ma sai lui è ancora sui cataloghi, sulle rubriche numerate, forse ha anche una classifica segreta da qualche parte…
      Dovrebbe darsi una bella sistemata se vuole riuscire nell’intento!

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                    1. Immagino la faccia che avrà fatto, povera donna! Tempo fa dissi a mia madre che ne avrei fatto uno…
                      Mi guardò con gli occhi sgranati e disse:”Iiii madonn pur cuss se ne sciut a u’acit” ahahah
                      [traduzione per i non pugliesi: “Oh Madonna pure questo è scimunito” (letteralmente “è diventato aceto”)]

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    1. Come tanti.
      Sono il più acceso critico dei miei “colleghi” di genere, sebbene abbia preso legnate sentimentali che ancora dolgono.
      Ma come mi piace sottolineare, ne vale sempre la pena.
      I Massimo dovrebbero smussare ben più di uno spigolo. Ma ce ne sono alcuni che proprio non ci riescono, pur sforzandosi. 🙂
      Felice serata a te. E naturalmente benvenuta!

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  3. Io continuo a pensare che i tuoi racconti potrebbero essere dei meravigliosi corti cinematografici. Non si leggono soltanto, si guardano!
    PS: a me il mascalzone di Massimo piace!
    PS2: Anche io come, Principessa70, non ricevo più le notifiche dei tuoi post!

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    1. Carissimo Francesco! Che piacere risentirti!
      Ti ringrazio moltissimo per i sempre positivi riscontri. Ammirando moltissimo la tua prosa, che ritengo di livello ben più elevato dei miei “fotogrammi”, posso essere solo compiaciuto del tuo giudizio.
      Ti ringrazio profondamente.
      Circa il PS… Eh sì, Massimo deve farne ancora di strada per rimettersi in carreggiata. Ammesso che non voglia continuare a vivere da scavezzacollo qual è!
      Riguardo al PS2… Ho avuto lo stesso problema delle notifiche anche io. L’ho attribuito al numero crescente di post che si sovrappongono e relegano alcuni in fondo, ma molto in fondo.
      Ho risolto riabilitando le notifiche via mail, creando un’apposita cartella dove esse arrivano puntualmente tutte. Infatti è da tre giorni a questa parte che non perdo più un post! Purtroppo non posso aiutarti.
      Ti abbraccio. Piero

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    1. Mannaggia. Io ho risolto creando una cartella nella mia mail box e riabilitando le notifiche via mail. Veramente me ne stavo perdendo un bel po’! Grazie per la visita. Un abbraccio forte. Piero

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    1. Carissima Mirna! Arguta e diretta, senza peli sulla lingua. Massimo deve lavorare ancora molto su se stesso… ma il tempo comincia a sfuggirgli, poverino… 😀 Grazie infinite. Un abbraccio.
      PS oggi non ho visto tuoi caffè, è il mio lettore che dà i numeri?

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        1. Vedi che avevo ragione? Per quel che mi riguarda rimedio subito venendoti a trovare, non per ricambiare ma perché sai che ci tengo.
          Ho provato a mettere le mani sul lettore ma più di tanto non si riesce a fare. L’unica è la notifica via mail delle nuove pubblicazioni ma questo significa intasare la cassetta…
          Fra un mesetto circa io mi adeguo e passo al premium, nella speranza di migliorare le cose.
          Ci vediamo sul tuo blog. 🙂

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  4. … ma io vorrei sapere se Massimo alla fine incontra quella che dovrebbe fargli comprendere (con amore e gentilezza), che una compagna si sceglie con il cuore ☺️
    Era partito così bene 😁
    sembrava la storia di un mio amico: single convinto, che primo o poi lo so, si deciderà a riconsiderare la sua posizione… Ma d’altra parte, come posso dargli torto … Quando mi parla delle sue possibili ragazze 😔 c’è da mettersi le mani nei capelli …
    Forza Massimo può sempre prendere un cane 👍
    Bellissimo brano Piero 😘 complimenti ☺️

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    1. Grazie Sara, sei come sempre gentilissima.
      In fondo Massimo è vittima di se stesso… forse ha messo troppe crocette e dovrebbe smussare ancora qualche spigolo, credo, per potercela fare.
      E se proprio vuole evitare di prendere un cane, dovrebbe cancellare la rubrica dello smartphone e imparare a guardare la donna da una prospettiva completamente diversa. 🙂
      Grazie della visita e del bellissimo commento.
      Ciao, Piero.

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  5. Sai che conosco un 49enne cosi’? bello, colto, di successo. E’andato una vita a prostitute, due volte l’anno, in Brasile. Donnine sparse qua e la anche in Italia, a cui elargiva regali da mille e una luxury brand. Poi il giro di boa, un senso di vuoto e solitudine, il patetismo nel trovare la compagna definitiva…ed ora anche le prostitute hanno pieta’ di lui. Asdru’ racconti sempre gli stati mentali con finezza da psicologo. Un bacio

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    1. Buongiorno Pinuccia Cara.
      Forse ho sbagliato tutto, avrei dovuto fare lo psicologo. 😀 In realtà è che conosco i miei polli. Da quello che diceva alla moglie che aveva riunioni di lavoro in Germania e invece andava Francoforte a sollazzarsi nei bordelli pubblici, a quello che frequentava assiduamente una prostituta che infine gli rivelò di essere un trans operato, a quello che manteneva la classifica “prestazionale” e se ne vantava alla macchinetta del caffè.
      Il mondo è bello perché vario ma non è bello in queste distorsioni della realtà.
      Quella del casanova, almeno per alcune generazioni, è stata una carriera vera e propria. Per quegli uomini lì, il risveglio è amaro, soprattutto quando cominciano a pensare di dover affrontare la vecchiaia da soli. Il panico è inevitabile.
      Ho conosciuto una psicologa russa che curava gli interessi di un’agenzia internazionale. Mi limito a dire: allucinante.
      Essere se stessi e andare avanti a testa alta è l’unica, in tutti i casi.
      Ti auguro una bellissima giornata. Un bacio a te.
      Piero

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      1. Forse sei proprio piu’bravo perche’ sai cogliere le sfumature e tradurle in parole, senza avere la qualifica professionale del caso. Di distorsioni ce ne sono tante, e quelle che riguardano la sfera sessuale sono le piu’ estrose. Quando poi invece la sessualita’piu’bella, e’quella semplice e spontanea, di una mezzanotte in spiaggia o di un mezzogiorno sotto gli alberi. Ciao Piero!

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        1. Mettiamola così, forse sono un attento osservatore dei comportamenti umani. D’altro canto ho dovuto farlo per una ventina d’anni nel mio lavoro!
          Il punto è che non costruisci un rapporto solo sulla sfera sessuale. Lo costruisci sul rispetto, la fiducia, la complicità.
          Quando guardando negli occhi l’altro/a ti tremano le gambe, congiungersi fisicamente si trasforma nella cosa più bella che ti sia capitata nella vita. La congiunzione diventa la fusione di due anime. Ovunque accada. Sotto il sole o sotto la luna.
          Ciao Carissima. 🙂

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  6. Tra le righe si legge come “Il buon partito”, l’uomo da anelare per costruire ( a tavolino) il futuro e la famiglia,non sia altro che un oggetto da sfoggiare. Non ė diverso dall’idea di ricerca di donne di bella presenza,bamboline insulse,per alimentare il proprio ego.Eppure se in passato tante delusioni o esperienze hanno fatto collezionare solo nomi in rubrica:la svolta ė nel guardare ad una vita dove i rapporti umani superino tutte le maschere.

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    1. Bisogna però esserne convinti, credo. Non ci si può improvvisare romantici o “seri”. Se passi una vita davanti alle vetrine della vita, innamorato dell’iconografia dell’apparire, non vai mai a fondo della tua e dell’altrui anima. O almeno risulterà molto difficile, farlo.
      Grazie Daniela, per essere passata e aver commentato. Un bacio. Piero

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      1. Sono concorde con te, ė l’eterna dicotomia tra apparire ed essere,il calcare sul viso la maschera ed aver dimenticato le vere fattezze del proprio volto.In questo gioco si ė solo perdenti. Un abbraccio
        Daniela

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            1. Non eravamo messi cosi’ male negli anni ’80-’90… almeno io non la percepivo allo stesso modo… forse la globalizzazione ha diffuso maggiore consapevolezza sul problema, ma ho l’impressione che in quegli anni tutto fosse molto meno grave di quanto lo sia ora.

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                1. È ciò che dicevo… però, io mi divertivo molto di più all’epoca e non perché fossi più giovane e avessi meno problemi. Anzi avevo due figli piccolissimi, mi sobbarcavo un trasferimento per lavoro a Milano etc etc… Ciò che posso dirti da “animale sociale” è che ci si ascoltava di più. Oggi corrono tutti, senza meta.

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                  1. Corrono tutti sul posto, lamentandosi di non arrivare mai.
                    Nel mio piccolo anche io mi divertivo di piú 10 anni fa, nel mio piccolo.
                    Forse è nella natura dell’uomo avere l’impressione di un passato migliore.

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              1. Il mio prossimo investimento è trasferimento definitivo alle Turks & Caicos Islands. Protettorato britannico nel mar dei Caraibi.
                Sarò sulla sabbia di Grace Bay, a vendere granite ai turisti.
                Influenzato dall’ambiente i miei post parleranno di balene e uragani. Niente più cuori infranti… 😀 😀

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