La lettera

Monica continuava a fissare la busta in carta antichizzata che giaceva sullo scrittoio, posto sotto una delle finestre della sala del suo piccolo appartamento. Una lettera, indirizzata a lei. Probabilmente recapitata a mano poiché riportava solo un nome, il suo, scritto a penna. Aveva riconosciuto la grafia, quella di Giuseppe, da qualche mese diventato il suo ex compagno.

Tra loro non c’era stata la semplice crisi di una coppia che all’improvviso non riesce a ritrovare la bussola. Piuttosto, per una banalità o forse per un pretesto, s’era scoperchiato un pentolone pieno di insoddisfazioni, di livori, di veleni. Quando si sta insieme da tanto, è inevitabile, aveva pensato Monica sulle prime. Ma la dannata sera in cui aveva discusso con Giuseppe, aveva dovuto prendere atto di una realtà cui non avrebbe mai creduto, nemmeno se gliela avessero predetta.
Con il cuore in gola, aveva ascoltato ragioni e spiegazioni. Contorte, aggrovigliate, macchinose. Apprese così che il meraviglioso rapporto s’era trasformato in routine e ciò che era stato coinvolgente, era divenuto soffocante. Perfino la passione era cambiata, diventando un piacevole automatismo. Accidenti! Era stato come svegliarsi una mattina e accorgersi che un spirito burlone – e crudele -, l’avesse trasferita a sua insaputa in un’altra vita, accanto ad un’altra persona. Anzi come essere catapultata da una dimensione in cui godeva di un incedere  ovattato e protettivo, ad una nuova consapevolezza che brutalmente espelleva l’opposta verità.
Dopo le prime settimane di assoluto silenzio, Giuseppe aveva ripreso a cercarla in ogni modo ma Monica non aveva mai voluto rispondere. Ed ora le mandava una lettera, sapendo quanto lei adorasse i manoscritti. Scaltro, ma anche prevedibile. Che le avesse scritto per scusarsi di tutte le incredibili cattiverie che aveva pronunciato quella sera, recitando – tardivamente -, il suo atto di dolore? Oppure, perduto il comfort che lei gli aveva ampiamente concesso, che stesse opponendo un estremo tentativo per salvarsi dallo smarrimento della solitudine?
Quando c’è stato tanto, una seconda possibilità non la si dovrebbe negare, pensò Monica. Ma dal suo cuore saliva soltanto il vacuo e stanco ritmo dell’avvilimento: l’essersi sentita improvvisamente inconsapevole e sciocca protagonista di una commedia, era ancora più bruciante, straziante e invalidante di qualsiasi grave torto subito.
Sedette allo scrittoio e tenne per qualche istante la lettera, per poi lasciarla di nuovo scivolare dalle dita. Voltò la testa, appoggiando il mento su una mano, e prese a guardare il cielo plumbeo che riversava sulla città una pioggia a lungo serbata, forse per rimpiazzare lacrime che non c’erano più. Si sentì improvvisamente nuda, infreddolita, impreparata all’inclemenza e alla furia degli elementi di quell’autunno: tutto lo smalto rosso con cui aveva colorato la vita con Giuseppe si liquefaceva nella pioggia, e colava come sangue che copiosamente sgorghi da una profonda ferita.
Tu guarda questo cielo scuro e, ti prego, aiutami. Non riesco a capire. È come se mi fossi ritrovato sotto un acquazzone improvviso che è riuscito a sbiadire i colori con cui tu avevi dipinto il nostro amore. Non so se anche tu stai guardando, attraverso la finestra, questa città che scorre frenetica. Vedi quella gente che saltella tra le pozzanghere? È ciò che stupidamente ho fatto io, provando a evitare, in un modo altrettanto goffo, i tuoi sentimenti. Ferendoti, lo so. Che idiota sono stato a rinunciare ai tuoi sorrisi che sapevano governare i miei “non so”, “non posso”, “non devo”! E che illuminavano la mia esistenza! Perdonami, se puoi. Ti amo. Non ho altro modo per dirtelo. Tuo, per sempre”. Così aveva scritto Giuseppe.
Monica continuava a guardare attraverso la finestra. Forse l’avrebbe aperta quella lettera, o forse no.

216 risposte a "La lettera"

    1. Nessun disturbo, al contrario è stata una piacevole sorpresa trovare questo attestato di stima… scusandomi per il ritardo nella risposta, vengo subito a vedere…

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        1. Anto Cara, sono quasi tramortito… la mattinata dedicata a un progetto di lavoro, il pomeriggio alle pratiche universitarie per i figli e poi ho tentato di farmi tornare l’ispirazione per completare il nuovo racconto… Impossibile! Grazie a te…

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            1. Con due piccoli, la sfida è ancora più impegnativa oltre che stupendamente bella.
              Comunque, la mia prossima fiamma, se ce ne sarà più una, andrà in brodo di giuggiole quando vedrà tutta la cultura che grazie a te mi sarò fatto in tema di make up. 😀
              Buonanotte.

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                    1. Tu non sai che io mi sobbarcavo di pappine, cambiate e bagnetti perché avemmo i due (maschio e femmina) a distanza di 11 mesi e mezzo l’uno dall’altra. Quindi la mia ex moglie era incinta quando io mi occupavo di Antonio. Ma poi venne Rosanna che sin dai primi giorni di vita, come se fosse nata gelosa, non si faceva toccare da altri che da me. Altre pappine, cambiate e bagnetti.
                      Pur non essendo un padre minchione e bacchettone, e lasciando mia figlia libera di fare ciò che vuole, lei, a 24 anni, è ancora la mia bambina. Tutt’ora le faccio il caffè, la vado a prendere, l’accompagno, le faccio il bucato… ahaha cara Anto… le femmine mi hanno in pugno. 🙂 Ciao, Piero

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                    2. È una bellissima esperienza. La mia ad esempio quando io partivo per Milano, il lunedì mattina (andavo via alle 4:30/5:00 per prendere il primo volo), rubava il pigiama e lo infilava nella federa del suo cuscino. “Per sentire l’odore di papi”, si giustificava. Oppure le veniva la febbre perché era incazzata nera che io partissi. Poi è meraviglioso vederle crescere e diventare donne, ammirare la bellezza che sboccia, notare che cominciano a curarsi, a truccarsi.
                      Anche se ovviamente si allontanano riesci sempre a percepire un bene profondo.
                      Sì, decisamente meglio figlie femmine. Ma per voi mamme è uguale. Il vostro amore non ha limiti né preferenze.

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  1. Uno spaccato di vita, più concreto e vicino di quello che si pensa, “soprattutto per la cosa all’improvviso”
    Sempre perfetto, puntuale, lucido, nel descrivere in pochi passi, l’universo maschile ( in questo caso )

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    1. C’è sempre una terza legge di Murphy in agguato. Questa è purtroppo una di quelle situazioni. Strana, inaspettata, fulminea, che toglie immediatamente ogni capacità di reazione.
      Purtroppo ispirazioni tratte dalla vita di tutti i giorni…
      Grazie per i sempre bellissimi commenti.
      Ciao, Piero 🙂

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  2. Oh pierooooo mannaggia!sai che mi sono proprio emozionata immedesimandomi in monica…
    A volte non è nulla di troppo trascendentale da cercare… Semplicemente l’amore si esaurisce… Credo si debba imparare a tenere sempre accesa la fiammella che deve diventare fuoco, se poi va spegnendosi si deve buttare nuova benzina… Ma se la benzina finisce? Vro è che non si deve essere cattivi e far soffrire l’altra persona che fino a quel momento è stato il tuo cuore… Io preferisco soffrire tanto subito che stare male poi di continuo..
    Ma io sono sicura che tu giá hai capito se aprirei o meno la lettera,ve?

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    1. Cara Ale, tu la lettera la apri e non solo perché sei femmina e in quanto tale molto curiosa.
      Direi che riaccendere una speranza non è sempre un errore. Magari i ravvedimenti ci sono stati.
      Il punto però è proprio quello che hai sottolineato: soffro adesso e me la faccio passare oppure ricomincio e rischio di soffrire anche di più, dopo?
      È un bel dilemma.
      Io l’ho aperta una lettera e non è andata bene. 🙂

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      1. Bravo!io la lettera la apro e come… Ma non per forza x riprovare… Solo ed esclusivamemte x andare avanti…
        Se dopo aver letto una lettera con quel contenuto io ancora provo qualcosa è inutile che provo ad averw altri amori… Non lo eguaglieranno mai… Io la apro x chiudere la porta invece.. X non chiedermi se voleva dirmi qualcosa di importante e non solo x piangersi addosso e capire che lo stare solo é piu brutto di un’abitudine…
        Se non so rimane lo sporaglio aperto. Se so riesxo a chiuder… Poi la distruggo, poi piango,poi non esco x un po… Ma poi eccomi a riaprire i ponti e a far cadere i paletti di nuovo e ballare nella pioggia!

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        1. La cosa più evidente è che se c’è stato tanto non puoi azzerarlo con un battito ci ciglia. Quindi tutti, credo, avremmo la tendenza a riprovarci.
          La fine di un amore che muoveva le montagne è un evento terribile, difficilmente gestibile.
          I più elementari meccanismi psicologici di difesa indurrebbero sempre a riprovarci. Ma i rischi sono grandi. Specie per voi donne.
          Io non faccio testo. Da certi punti di vista, romantico come sono, la vedo allo stesso modo. Ma nei miei “colleghi” vige più forte la politica del “chiodo schiaccia chiodo”.

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          1. Chiodo scaccia chiodo è molto in voga… Ma nessun martello serve se non si é prdisposti… Ed è brutto x il nuovo ignaro chiodo che capota sotto quel martello…
            Pero a volte va anche bene e diventa una storia spettacolare!
            Si deve cercar dentro di se la risposta!

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                1. L’amore tra un uomo e una donna è l’eucarestia della vita.
                  [Dal greco ευχαριστώ (ef̱charistó̱) che vuol dire ringraziare, rendere grazie. :)]

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                    1. E peccheeeeee?
                      Prima di amare un’altra persona Estare bene insiemw si deve amere se stessi e trovare il proprio equilibrio… Secondo me dico…
                      X me è arrivato nel preciso momento on cui ho liberato la testolina da congetture… Quando ho smesso di cercare x forza… Mi sono tilassata e… Zacchete!

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                    2. Perché è nella logica dell’esistenza del genere umano.
                      Non tanto nei principi del cristianesimo che hanno la loro grande validità ma proprio in quelli che sono gli istinti primordiali.
                      Uomo e donna sono nati per stare insieme, amarsi, riprodursi. Non per stare da soli o amare se stessi.
                      L’amor proprio finalizzato a preservarsi dalle sofferenze è saggezza, ma quello finalizzato alla solitudine è sofferenza.

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                    3. …e con cio mi hai tappato la bocca!
                      In rwalta la penso come te… Ma a volte x trovare quell’amore che si incastra con noi si fanno giri ed evoluzioni… E quindi si deve imparare ad amare se stessi e ad avere pure un bion rapporto equilobrato!
                      Poi pero son siCura che siamo stati fatti x amare l’altro e procreare…
                      Io poi sono una che magari ha paura, ma si è sempre vissuta tutto… Anche se poo mi sfrantevo… Poi mi raccoglievo e continuavo la mia strada!

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                    4. Sai, io sono molto convinto che la teoria di Brian Weiss e di Jim Tucker – due psichiatri americani che hanno molto lavorato nel campo dell’ipnosi regressiva -, che prevede che siamo anime in viaggio nella notte dei tempi, alla costante ricerca della nostra ideale e definitiva metà, sia assolutamente vera.
                      In fondo noi vaghiamo. Incontriamo persone, crediamo di innamorarcene, magari le sposiamo e procreiamo ma poi? Accade che ci risvegliamo.
                      Alcuni sosterrebbero che ciò è dovuto all’atavico istinto da cacciatore che l’uomo possiede, e che lo induce a passare alla “preda” successiva.
                      Ma io dico invece che è l’eterna ricerca. Io ho trovato molte affinità fino ad ora. Forse l’ultima, quella di cui ti parlavo, molto più affine di tutte le altre. Ma ancora una volta non era il perfetto complemento di me, come io non ne ero il suo, evidentemente.
                      Altrimenti non saremmo qua.
                      I pochi fortunati che trovano la propria metà, sono gli unici esseri felici di questa terra.

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                    5. Caspita mi hai fatto venire la pelle d’oca….
                      In realta letta cosi potrebbe essere vera questa teoria…
                      Si troverà l’incastro perfetto…
                      O forse non dobbiamo cercare quello perfetto e giusto, ma quello che ci fa stare bene!

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  3. La lettera non sarà mai aperta.
    Magari giacerà in un remoto cassetto per mesi, per anni, e poi un giorno verrà fuori.
    Forse sarà aperta quando lei sarà anziana, giusto in tempo per una lacrima.
    Oppure sarà gettata dentro al caminetto.

    Non vanno aperti questi tipi di lettere.
    Solo tu puoi e devi decidere: la lettera può solo confonderti ed incasinare le tue idee ed i tuoi sentimenti.

    Ciao

    K.

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    1. Come ho avuto modo di dire, personalmente mi sono molto pentito di averne aperta una.
      È una questione di scelta tra soffrire al momento e farsela passare oppure ricominciare per poi soffrire molto di più, dopo.
      Grazie infinite per la visita e per il commento.
      Ciao, Piero

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  4. Se quello che esponi è l’immaginario di Monica, nella tua ipotetica trama il contenuto sarebbe certamente ben diverso… quindi a me piace pensare che mai l’aprirà, nutrendosi ancora, come ha sempre fatto della sua fantasia piuttosto che di una amara realtà…

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    1. “Nutrendosi della fantasia piuttosto che di un’amara realtà” è nella circostanza del racconto, la poesia dell’anima di Monica, da te splendidamente descritta.
      Per quanto riguarda la “mia” trama, io una volta l’ho aperta una lettera. E l’ho pagata cara! ahah
      Ma poteva anche andare diversamente. Chi lo sa!

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    2. O gigi… Scusa se mi intrometto…
      Credo che sia fantastico coccolarsi nelle famtasie e nelle speranze assolutamente… Io sono la prima…
      Ma a lungo andare dici che fa bene continuare a rimanere imprigionati nella fantasia seppur bella, senza affrontare la realtâ,ancje se più brutta? Stare tanto male subito e sbattere le cornine sul muro permette poi di superare e di andare avanti… Dopo un po che piove dentro di sicuro poi arriva qualcuno o qualcosa che apre l’omnrello o porta il sole!
      Ma quindi ora ci sono due moniche su due universi parallelo,ve?
      Scusate entrambi l’incursione e baci!

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        1. Stavolta son stata meno scemetta e piu medidativa!
          Ma i tuoi racconti meritano!
          Tu la lettera hai fatto bene se ti sentivi di farlo… Evidentemente x andare avanti dovevi riprovarci, altrimenti non te lo saresti perdonato!

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          1. Certo che non me lo sarei perdonato.
            Sei anni di relazione, giunta a un passo dalla convivenza e da un figlio molto desiderato, non li butti così.
            Ma lo schifo che ho scoperto dopo, mi ha prostrato. Solo la mia forza interiore mi ha dato l’opportunità di ricostruirmi.
            Nonostante tutto, come noterai, il mio romanticismo non l’ho soffocato, anzi.
            E ciò a dispetto del suo (di lei, intendo) più becero opportunismo.

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            1. Ecco qua…
              L’opportunismo é una cosa ce non tollero…. Come far bene a se stessi facend male ad altri…
              Certo che un momento non puo e non deve cancellare e diatruggere tutto…soprattutto se c’è stato cozi tanto…
              Ma neanche l’amore deve per forza distruggere… Puo anche costruire!
              Neanche si deve stare ad elemosinare da chi non puo darci piu, o magari gli facciamo pena…
              Detto cio piero tu sei stato sfortunato,ma bravo a ricostruirti! Presto arriva il sole!
              E grazie di regalare a noi il tuo romanticismo!

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              1. Esatto! C’è una cosa che sopra ogni altra considerazione mi ha rasserenato.
                Che sia stato un solo istante oppure sei lunghi anni di felicità, non ha importanza, perché ne è valsa la pena.

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                1. Bello! Gia gia… Ne é valsa la pena perche hai vissuto… Ed hai preso tutto quello che hai potuto!
                  E di nuovo quando arrivera un nuovo sole, si accantonano le paure e si torna ad emozionarsi!

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                  1. Ma io sono sempre emozionato. Ho solo rifocalizzato le mie priorità.
                    La donna, la femmina, non è un mistero è una gioia, anche se mi dovesse far schiattare.
                    Credo che la famosa canzone di Totò, ne riassuma la più sottile essenza:
                    “Femmena, tu si’ ‘a cchiù bella femmena… te voglio bene e t’odio:
                    nun te pòzzo scurdá… “

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                    1. No no, la mia storia non ha eguali.
                      Il giorno prima ricevetti una lettera, su carta rossa, scritta in bella grafia, a penna ovviamente, in cui si celebravano tutte le mie virtù, si ribadivano i progetti in corso e si dichiarava il grandissimo, infinito, dilagante e bla bla amore per me.
                      Il giorno dopo non ero più un ciufolo.
                      E lo seppi via sms.
                      E quando volli capire, cercando di parlare con lei, parlai invece con sua madre che mi spiegò le ineluttabili logiche che in poche ore avevano ribaltato la situazione.
                      Hai presente quando la realtà supera la fantasia? Uguale.
                      ahaha
                      3-0 altroché. Noi uomini siamo dilettanti allo sbaraglio.

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                    2. Ah pero… Si era proprio impegnata ben bene…
                      Mi spiace questa tua delusione… EvidentementEnon era lei destinata a te… eva le idee chiare ne su di voi ne sulla vita in generale e non si è figurata che cosi ti avrebbe confuso e deluso… Certo che se avesse avuto il coraggio di spoegartele lei le sue ragioni guardandoti negli occhiii…
                      Vedrai vedrai chi arrivera!
                      Oi,grazie del bel confronto e della chiaccierata… Vo a fare passeggiata sotto la quasi pioggia qui da me! Speriam regga il tempo!
                      Baci

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                    3. Non ho problemi. Non sto aspettando nulla, nessuno. Sono in grandissima pace. Ho ciò che desidero. Poco, ma buono. Grazie a te. Un bacio.

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      1. Ciao Alessiuccia, sono certo che il padrone di casa apprezza ogni tua incursione nei post… 😉 ognuno, secondo me, può decidere di vivere come vuole. Se preferire una vita di fantasia ad una realtà che non gli va a genio… in fondo è proprio questa la filosofia di chi usa sostanze stupefacenti…c’è chi li chiama “drogati”…io li chiamo sognatori. In effetti si, nel momento in cui Monica prende la decisione di non aprire la letter, secondo me ci sarà, su un altro universo, una Monica che invece l’ha aperta e le loro vite prenderanno direzioni diverse… 😉

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        1. Scusatemi il ritardo nella riapertura dei commenti… Gigi ha pienamente ragione, questo genere d’incursioni è assolutamente gradito… Alessiuccia… tocca te…

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        2. Ciaooo! In effetti piero é molto gentile! Sai che l’ho scovato grazie alla faccenda dei cookie, ma in effetti é da poco che ho scoperto che è piacevole chiacchierare e scambiare opinioni con lui!
          In effetti hai ragione…ognuno vive come vive ed é giusto che si comporti come crede!
          A volte la realta si puo pire unire con la fantasia!
          Ma alla fine di fisicamente reale ce n’è una sola di monica in un universo e nell’altro la proiezione di cio che sarebbe stato?
          Vabbè lo capiro!
          Grazie e buona serata ad entrambi!

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        1. Ma Nazaria (a proposito, se per caso l’incontri, ti chiedo cortesemente di abbracciarla per me), non sta a sentire nessuno.
          PS avvisami quando devi piantarmi sul più bello della conversazione. Perché così fai tu. Ma non te ne faccio una colpa. È che dopo un po’ ti scocci parlare delle solite cose e stare a sentire uno che ti mette in croce… 😀

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            1. Questa è stata sempre la mia fregatura. Capire. Sempre e comunque.
              I sensi unici si percorrono – ahimè – sempre nella stessa direzione.
              Ti abbraccio affettuosamente e ti lascio ad “altro”.
              PS la foto sarebbe stata perfetta, però 😀

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                1. Be’ questa è una bellissima novità… mia cara, c’è molto più del decente… anzi ne prenderò una e la specchierò. Romperò poi lo specchio per averne mille altre.
                  Una più bella dell’altra.

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                    1. Lo dici a me, a deep south native?
                      Nel tempo ho imparato che se lo guardi così, lo specchio rotto diventa invece una risorsa.
                      Poi dipende dal soggetto specchiato.
                      Ci sono persone che venderebbero l’anima in cambio di 7mila anni di disgrazie da vivere insieme a ben identificate altre.
                      Ma quelli sono i folli, i visionari, gli einstein della vita che costruiscono super filosofie, al fine di scovare anche il minimo dettaglio positivo, e goderselo.
                      PS stai per mollarmi? sta per succedere? mi avverti, una volta tanto?

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                    2. Risorsa.
                      Buon cinema con amiche e buon niente di che. Serve anche quello.
                      Bonne soirée et bon amusement.
                      Ciao… 🙂
                      PS arriverà il giorno in cui certe rotture di balle ti mancheranno… ahahaha 😀

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                    3. Ma dai che oggi è stata una bellissima giornata… estiva.
                      Di fronte a casa (abito al mare) c’era gente a prendere il sole…
                      Che ne sa Mannarino…
                      D’altra parte se proprio mancasse il sole…
                      Arrivi Tu (Alessandra Amoroso)
                      Te la consiglio… carina come canzone 😀

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  5. Racconto asciutto, intenso, intimo. Le tue parole in uno dei commenti: “È uno di quegli amori impeccabili che si sveglia all’improvviso e scopre di non esserlo stato, almeno non per uno dei due”. Eggià, e allora aprire una busta e leggere una lettera, per quando di perdono e d’amore, è una conferma dei sentimenti mancati.
    Bacio
    Sid

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      1. Il bradipo non può essere l’idolo di nessuno, altrimenti non sarebbe bradipo 😕
        La cosa buffa è che, sì sono impegnata, da un alberello che sopporta questa strana lentissima creaturina unghiuta 😀
        Bacionissimo
        Sid

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  6. “Forse l’avrebbe aperta quella lettera, o forse no”. A busta ancora chiusa, Monica immaginava un contenuto. Le parole che lei desiderava ci fossero in quella lettera. “Quelle parole” erano forse la speranza di un nuovo inizio, quell”atto di dolore” che Monica desiderava da lui? Non so se no inteso bene la cosa. Racconto breve ma prondo. Ciao Piero ).

    Marghian

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    1. Chissà! La seconda possibilità è sempre una lotteria…
      Ha solo il vantaggio di sollevarti dalla sofferenza immediatamente, ma ti espone al rischio di ulteriori e più laceranti, dopo.
      Ciao, grazie per la visita e per il bel commento.
      Piero 🙂

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  7. Io non so cosa farei. Se è stato davvero un amore così profondo e totale sicuramente agirei subito, d’istinto. Con il rischio di pentirmene poi: la leggerei subito, in piedi davanti alla cassetta delle lettere o sempre davanti la cassetta la straccerei in mille pezzi e li butterei.
    Certo non starei a guardarla interdetta. Sarebbe oltremodo straziante.

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    1. È uno di quegli amori impeccabili che si sveglia all’improvviso e scopre di non esserlo stato, almeno non per uno dei due.
      La tua è una valida opzione… chi apre e ci ricasca rischia di soffrire ancora di più, dopo!

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                1. Allora, ti riferisco la mia esperienza.
                  Ho avuto un amore che mi toglieva il fiato. Non pensavo che a lei. Ai miei occhi lei era una dea e avrei fatto qualunque cosa. Un giorno quella bellissima storia, già durata sei anni -mica un giorno -, ha trovato degli improvvisi ostacoli.
                  Desiderio di libertà, indipendenza, evasione. Ti assicuro che non ero il geloso morboso ma semplicemente attento che non ci fossero interferenze nella nostra vita. Equilibrato, direi.
                  Bene, tutto è crollato sotto il peso di un’inspiegabile sensazione di soffocamento, di gabbia dorata che stava sempre più stretta.
                  Perché?

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                    1. Era giovane, troppo. Dalla cima dell’olimpo scalai via via al terzo, quarto posto. La mamma, il lavoro, la palestra.
                      Prima di tutto ciò, c’ero stato solo io.
                      Era innamorata. Giovane e innamoratissima.
                      Ci sono degli amori che vanno in loop, che si auto fagocitano. Non saprei spiegarti perché…

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                    2. A distanza di circa tre anni dalla fine, ancora non saprei dirti. Non credo che mi basterà tutta la saggezza di questa terra per venirne a capo. 😀
                      È andata così. Dico solo, a questo punto, che un solo attimo di incommensurabile felicità, mi ha ripagato di ogni sofferenza. 😉 😀

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                    3. Non esiste una parte grigia, esiste il grigio dell’anima. Se sai dominare il passato e il futuro, e vivi nel tuo presente, hai già passeggiato sotto il sole. Che ti ha già riscaldato e, forse, bruciato il viso.

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                    4. Però, perdonami, se hai già un piano B sei già pronta a qualsiasi evenienza. Il che significa che entri in una storia con una “diffidenza” di fondo. Se ci entri senza piano B, sei fregato/a.

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                    5. Scusami, non avevo ben compreso.
                      Be’ che nella vita ci siano piani B e C, specie oggi, è solo indice di virtù, e soprattutto di forte istinto di sopravvivenza.
                      In amore, sono d’accordo, ci si butta a volo d’angelo. Quando si è dentro, avviluppati, c’è sempre la possibilità di alternare, come diceva Oscar Wilde, il ruolo di carnefice a quello di vittima.
                      Per ora, posso dire di essere stato vittima. 😀

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  8. Speriamo che l’abbia aperta, avrebbe compreso che il pensiero è lo stesso……anche se le parole dette rimangono, si può sempre ricominciare, ma in maniera diversa perché non sarà più come prima.
    Buona domenica 🙂

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    1. Hai colto la “sincronicità” tra i due. Ti ringrazio perché l’ho infatti pensata proprio con quell’obiettivo.
      Ricominciare… opzione possibile, assolutamente.
      Io ho avuto un’esperienza negativa ma non è detto che sia sempre e per tutti così.
      Grazie per la visita e per l’arguto commento.
      Buona domenica a te, Silvia!
      Piero

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  9. Adoro, adoro i finali sospesi, i finali che non finiscono, ma ti lasciano pontificare sulla vita dei personaggi che continua, nonostante l’ultima pagina del libro.
    Hai una bellissima scrittura, pulita e ricca.
    Un saluto dalla vedova!

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    1. Caspita mi hai appena dato un’idea… c’è ancora “C’è posta per te”?
      Magari qualcuno che già è stato in TV potrebbe ricevere una lettera… La chiuderebbe? 😀
      Scherzi a parte, bruciarla è un’opzione.
      Si tratta infatti di scegliere tra soffrire adesso e soffrire dopo, forse di più.
      In entrambi i casi ci vuole molta forza interiore.
      Grazie Chiara chiarissima e carissima, ti auguro buona domenica. Ciao 😉 Piero

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      1. Che burlone che sei, caro Piero😃.Bisogna ovviamente trovarsi nella situazione, personalmente però preferisco tagliare i rami secchi e chiudere definitivamente:le seconde chaces finora sono sempre state delle grandi delusioni.

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        1. Al di là degli scherzi, ho realmente aperto una busta una volta.
          La lettera era di carta pregiata, rossa, scritta accuratamente con stilografica.
          Parole struggenti che colpivano dritte al cuore.
          Al conclusivo “Per sempre tua”, mancava un’altra parola: “fregatura”… 😀
          Non posso darti torto.

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  10. Tipico dell’uomo, vomitarti addosso tutte le frustrazioni, le sofferenze, così di getto….e poi pentirsi, accorgersi che in realtà Lei gli manca, Monica farebbe bene a gettare quella lettera, evitandone la lettura , potrebbe ferirsi di nuovo…
    Grazie dello splendido racconto…buoanotte Piero

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    1. Come ho già detto il bivio è lì, e non glielo toglie nessuno.
      Non legge e soffre per un po’.
      Legge e forse soffrirà di più dopo.
      È comunque una bella lotteria.
      Buonanotte a te Cara Mirna.
      Grazie davvero. Ciao, Piero

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  11. La tua Monica? Mi pare di visualizzarne i tratti somatici, vederla muoversi, respirare, osservare il suo passato e,poi, prendere decisioni..
    E’ una trama sottile e coinvolgente, quella nella quale afferri la attenzione di chi ti legge.
    La lettera? Ma cosa vuoi che importi..
    Monica domina la scena, con i suoi sentimenti, le riflessioni..

    Bravo!

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    1. Ho sbagliato il titolo, allora. Doveva essere “Monica”. 🙂 Comunque è vero, una protagonista per ora delusa ma che troverà fieramente ragioni per aprire o non aprire quella lettera.
      Grazie infinite per l’apprezzamento. Ne sono onorato. Un abbraccio, Piero

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  12. Serbare la speranza che l’altro cambi e non ti ferisca di nuovo è un errore, aprire quella lettera porta a strade già percorse … solo in rarissimi casi dare una seconda chance è una rinascita vera e scevra dagli sbagli passati. 😉 buonaserata

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    1. Cara Viky, aprire quella lettera potrebbe evitarle il dolore adesso e – chissà -procurargliene altri domani.
      È una bella lotteria.
      Ma la curiosità femminile, ammetto, è tremenda!

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  13. Vorrei io riceverla una lettera così. Quando si ama, ma non si hanno le attenzioni, come forse succede a Monica, è normale smarrirsi un po’. Una specie di apatia ti travolge, scompari, non vuoi rispondere a niente e a nessuno. A volte le lettere possono mettere un cerotto alle ferite, a volte trapassarci definitivamente dandoci il colpo di grazia. Ma cos’è meglio: il dubbio o il dolore che può portare? Il dolore può passare e non avremmo rimpianti che non ci lasceranno dormire. Se invece Monica non prova più amore… beh. Leggerla non cambierà nè la sua decisione nè il suo stato d’animo. Però quando si è tanto amato, difficilmente delle parole di riconoscimento vanno a vuoto. Giuseppe ha visto, ma non ha osservato. Ora ricorda, sta osservando e sta capendo quante occasioni ha perso con Monica. Io ci ricadrei con tutte le scarpe.

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    1. Cara Ale, io lascio che tu ci ricada, con tutte le scarpe. 🙂
      Perché può essere giusto anche questo. Perché potrebbe non essere giusto disperdere tutto sulla base di fraintendimenti, di un improvviso e inaspettato corto-circuito che non ha delle ragioni precise.
      Come dici tu, il dolore può essere poi talmente insopportabile da far preferire l’altra strada, quella di riprovarci.
      Monica è molto ferita, ma dipende solo da Giuseppe, se mai lei aprirà quella lettera, trovare i medicamenti giusti.
      Io mi auguro che tu invece riceva lettere ancora più belle e struggenti, dove chi ti scrive ti racconti solo e soltanto il suo grande amore per te.

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      1. Grazie davvero Piero 🙂 Sto leggendo altri tuoi post… mi immergo, mi immedesimo in ognuno. Sono davvero belli ed è incredibile la tua capacità di vedere e riportare esattamente in egual misura due opposti, anche lontanissimi tra loro, lasciando al lettore l’arduo compito di schierarsi o di capire quali sentimenti si nascondono dietro a degli eventi o delle parole. Mi piace molto leggerti 🙂

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  14. Quante volte nella vita si cambia. Quanto rapidamente mutano le nostre relazioni? Siamo noi a cambiare o sono gli altri? I Pink Floyd nell’album The Wall hanno inciso una canzone bella e struggente, in realtà molte, anzi tutte e quasi tutte adatte a questo discorso, ma in particolare quella che mi viene in mente è One of my turns. Malinconiche considerazioni sul cambiamento della coppia sino alla disperazione violenta ed autolesionista.
    Me l’hai fatta venire in mente e quindi la ascolto. 🙂

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    1. Grande Ysin. Lo stavo dicendo poco fa in un altro commento. Ci sono amori così grandi che si stancano del troppo amore, finendo in loop autodistruttivo. Non vi sono spiegazioni. Ma succede.
      Ottima la scelta del brano anzi ottima la scelta dei Pink Floyd, ascolta anche per me la Stratocaster di David che mi dilania l’anima, da sempre…:D

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            1. E no, Ysin… Uno che ci delizia delle concentriche concentrazioni delle sferiche discussioni, non può lasciarsi sfuggire questo disco

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  15. A volte basta una nuvola su una giornata di sole, perfetta, costruita con il tempo.
    Quando una persona crede dl profondo ai sentimenti che prova, farebbe di tutto per scacciare le ombre, come nuvole, sul cuore della persona amata. Forse questo appare come soffocante, come un sottrarre vita.
    Si reagisce, si cerca con un cenno di scacciare chi con amore si prodiga, per poi pentirsene: E’ mai possibile che si tema di essere amati, al punto di creare una forza d’urto che distanzi dalla persona che si manifesta?
    Eppure accade, e l’incanto si spezza, forse è l’unico modo per comprendere come a volte si ami a senso unico, disperdendo e dissolvendo tutto quello che si era donato.
    La titubanza, l’attesa nell’aprire la lettera sono anche lo specchio della consapevolezza di come, nulla potrebbe tornare come prima.

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    1. Ci sono amori che si autodistruggono per il troppo… amore. Nessuno sa spiegare perché ma ad un certo punto due persone si amano così tanto vanno in un loop conflittuale che distrugge tutto.
      Quando poi sono state fatte e dette cose che non si possono più cancellare, il danno è compiuto. Diventa definitivo.
      Anche l’amore a senso unico, in fondo, va nella stessa direzione. Impotente com’è alla fine ottiene la distruzione almeno di chi lo prova.
      Per usare una metafora, facciamo finta che un grande amore si rompa come si rompe uno specchio. Tralasciando le superstizioni, a quel punto hai mille altri specchi in cui rifletterti.
      La confusione ti impedirà di aprire la lettera perché non sai più con quale “io” leggerai.

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      1. Triste ma realista guardare se stessi riflessi in mille frammenti di specchio, senza riuscire a riconoscersi. Fa male amare tanto e diventare senza difese,desiderare di distruggere chi ha tanto potere su di noi e,consapevoli di quanto accaduto,quasi sentirsi sollevati per quel vuoto dentro che comunque..ci libera.

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          1. Forse si gioca tutto sul sentimento di possesso piuttosto che avere la capacità di incoraggiare la controparte a maturare autonomia per esprimere la propria unicità e il difficile ė mettere alla prova se stessi,come quando,da genitori,arriva il momento di accogliere che nostro figlio o nostra figlia possa intraprendere una strada diversa da quella che in cuor nostro avremmo voluto.

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            1. Sì ma è inevitabile che quando si arrivi a certi livelli di sublimazione del rapporto, si crei una sorta di campana di vetro in cui il mondo esterno, con tutte le sue sfaccettature, positive e negative, non può più entrare.
              I due amanti cominciano a bastare a se stessi e nel tempo, in un tempo incredibilmente breve, si sfiniscono d’amore.
              Questo è il punto.

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              1. Ma amare ė dono incondizionato, avere un oggetto d’amore innalza la gioia, la capacità di affrontare la vita e le prove, quando l’amore tocca alti livelli straripa al punto da manifestare amore in ogni gesto. Come precludere il mondo stesso se ne incrociamo la manifestazione in ogni persona? Non possiamo che “contaminare”il mondo stesso.

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                1. Cara Daniela, non discuto ciò che affermi ma ti riferisco di esperienze di vita.
                  A qualcuno è andata così come nel racconto.
                  Non chiedermi perché. Non saprei spiegartelo.

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                  1. Lo so,tu permetti profondi spunti di riflessione e naturalmente la realtà ha innumerevoli sfaccettature,non si potrebbe offrire una verità assoluta ed io ho il difetto di essere troppo idealista. Come essere imperfetto poi inciampo in tanti errori, spesso non coerenti con gli ideali. ☺

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                    1. No non commetti errori. Al contrario porti un contributo fondamentale alla discussione, proprio perché il punto di vista è onesto intellettualmente e sentimentalmente puro.

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                    2. Gli errori o insicurezze sono nel modo di confrontarsi con se stessi e posso essere capace di dire e molto meno di fare. Il tuo post ė davvero motivo di riflessione e ti sono grata di questo: usi la parole e descrivi persone e circostanze che sembra di vedere un quadro vivente.

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    1. È una possibile soluzione…
      Quella di affrontare i fantasmi, come giustamente dici tu, è una scelta sempre molto efficace. Mai nascondersi, non ha senso.
      Il punto è che se ti capita, come mi è successo, di aprirne una per pentirmene amaramente dopo… be’ è tutt’altra storia.

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        1. Assolutamente corretto.
          Però la delusione a quel punto si è raddoppiata.
          Dopo aver perso al primo turno, ricostruisci e perdi anche al secondo. Nelle logiche dell’istinto di sopravvivenza ciò non dovrebbe essere contemplato. 🙂
          Grazie infinite! Grande tu.

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  16. Io invece l’aprirei quella lettera. Senza indugiare a lungo. Lo farei unicamente per il rispetto verso l’unica cosa vera che contiene: il misero pezzo di verità, sussurrato da un’anima in pena in un momento di piena consapevolezza…

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    1. Mi è capitato di aprirne una… ti dico la verità… non l’avessi mai fatto. Ma questa ovviamente non è una regola assoluta… Tutto è sempre molto relativo, specie con i sentimenti…

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  17. forse sara’ meglio che non la apra. Quando accadono queste cose e’ come se qualcosa si rompesse per sempre. Cercare di ricomporla alle volte e’ solo un atto dovuto, ma non si rimette piu’ a posto come era prima. Le delusioni e gli smarrimenti lasciano crepe che non si possono piu’ riempire.
    Un abbraccio

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    1. Io sono molto d’accordo con te. Ma è Monica che deve decidere.
      A volte ci si fa prendere dallo sconforto e si commettono errori più gravi dei precedenti.
      Grazie Giuliana. Un abbraccio a te.

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