Abbracciami

Per tutti arriva il momento in cui le convinzioni sembrano vacillare, al punto che la sicumera acquisita nel tempo viene scossa profondamente, inabissandoci in uno stato di sgomenta incertezza: di noi stessi, delle persone cui vogliamo bene, del nostro futuro.
Era ciò che una sera stava accadendo a Luca. Il duro, l’ineffabile Luca si trovava a fronteggiare una situazione del tutto nuova: Laura, la sua compagna di vita, era arrivata alla saturazione. Quella sera aveva pronunciato un “basta” che non dava adito a dubbi e, soprattutto, non sembrava offrire alcun margine di recupero.
Soprattutto perché, dopo aver discusso a lungo, per la prima volta Laura aveva preferito chiudersi in un intimo e doloroso silenzio, scegliendo anche di collocarsi in una posizione fisicamente distante da lui. Mentre Luca, infatti, era rimasto sul divano e aveva acceso una sigaretta che ora serrava a un lato della bocca tentando così il restauro dello stereotipo del duro, la silhouette di Laura si stagliava in controluce all’ampia finestra, rimanendo praticamente immobile, fatta eccezione per qualche gesto di disappunto compiuto di tanto in tanto.
C’era davvero poco da girarci intorno: il tempo in cui Laura gliele perdonava, giungendo perfino a far finta di nulla, era finito. Tutti i “buoni sconto” elargiti, erano stati spesi. E l’essere giunto a quel punto, in Luca demoliva inaspettatamente ogni certezza di essere in grado di dominare qualsiasi tempesta, anche la più tumultuosa.
Perché quella sera, al di là di tutto, a mano a mano che il tempo passava, quella specie di celebrazione del distacco, condotta a suo giudizio con ricercata maestria, lo portava a prefigurare un imminente colpo di scena, nella cui attesa si andava logorando.
Ma ciò che lo frustrava era l’impossibilità d’indovinare che cosa le stesse frullando per il capo, specie dopo il clamoroso fallimento del suo fascino, reso evidente dalla svolta epocale di riconquistare e affermare la propria dignità, da parte di Laura.
D’altronde era apparso chiaro che non erano le donne che svolazzavano vorticosamente intorno a lui, a farle male. Semmai, era il sovvertimento di ogni logica. Che senso aveva, infatti, andare avanti a colmarla di attenzioni, a vezzeggiarla perfino, quando poi spuntava sempre un’altra che lo reclamava, lo pretendeva, lo bramava spudoratamente? E che senso avrebbe avuto, per lei, continuare a coprirsi dei veli di un amore incondizionato, intessuto di cieca ed estatica devozione, rinunciando così ad avere rispetto per se stessa?
L’unica, plausibile e inconfutabile risposta era: nessuno. E fu probabilmente quella riflessione a indurla ad abbandonare la roccaforte e ad avvicinarsi a Luca, parandoglisi innanzi con un’aria di sfida che non lasciava presagire nulla di buono.
Fortemente a disagio, soggiogato ora dallo sguardo di lei che quasi brillava, Luca socchiuse gli occhi, spense la sigaretta e tentò un ultimo stratagemma per riconquistare le posizioni perdute, provando a sottrarsi. Ma appena percepì il profumo e il calore della pelle di lei, il proposito perverso e sottile di simulare una resistenza vacillò un istante e poi franò rovinosamente, costringendolo invece a prostrarsi.
Lei lo prese per i capelli e sospirò: “Ascolta…”
In preda all’improvviso terrore di udire parole pesanti e definitive, lui si sporse in avanti e premette il capo sul ventre di lei, quasi biascicando un timido: “Perdonami…”
Lei parve avere un gesto di stizza e gli tirò i capelli, e mormorò: “Perché dovrei?”
Lui premette ancora più forte il capo, accentuando i sussulti del proprio corpo come se volesse dimostrare l’emozione che stava provando, azzardando: “Perché sono pazzo di te…”
“Bugiardo…” – concluse l’ormai incredula Laura, alzando il tono della voce quel tanto che bastava a lasciar intendere che lui non l’incantasse più. Infatti gli tirò più forte i capelli, costringendolo a reclinare il capo, e prese a scrutarlo, almeno per quanto la penombra le consentiva.
Forse presa da un moto di tenerezza oppure spiazzata dalla nostalgia dei tempi più belli, seguì in punta di dita i tratti del bel viso di lui, soffermandosi a disegnare più volte il contorno delle labbra. Ma si fermò affidando al silenzio il compito di annunciare l’insorgente conclusiva pace interiore che immancabilmente Luca travisò, giudicandola al contrario un incoraggiamento.
Trattenendo le lacrime e scuotendo la testa Laura gli disse: “Abbracciami…”
Confidando che la ripartenza a velocità vertiginosa della giostra dei sensi avesse dissuaso Laura dal prendere drastiche decisioni, tirando un sospiro, Luca le si avvinghiò.
Il suo ultimo azzardo fu di pensare che ce l’avesse fatta.
Si sbagliava.

87 risposte a "Abbracciami"

    1. Ciao Sarah! Che piacere sentirti. Purtroppo è un periodo difficile per me e mi scuso di non essere presente come al solito. Ma un pensiero affettuoso per tutti c’è sempre.
      Ti ringrazio per gli apprezzamenti e ti abbraccio, augurandoti ogni bene, nel caso non riuscissimo a sentirci di nuovo. 🙂 Piero

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  1. L’ha ribloggato su Alchimiee ha commentato:
    L’intensità del costrutto..
    .., la precisione nel delineare i personaggi,la tensione dell’atmosfera, il mio stesso stato d’animo di questi giorni mi “costringono” a evidenziarti da me…

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    1. Buongiorno Ale! Credo che quando si arrivi alla saturazione, se si rispetta la propria dignità, non vi sia alternativa! Buona giornata. 🙂 Piero

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  2. E così lei se ne va. Una situazione molto reale e già vissuta, solo che la tua è indolore non si percepisce, perché l’hai descritta con leggerezza e delicatezza! Ciao Piero

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        1. Il “Luca” sui questo racconto, ahimè, è destinato a sperimentare ciò che non si è mai fatto scrupolo di infierire. Arriva sempre il momento in cui crollano le convinzioni.

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  3. Mi è piaciuta molto la frase “l’impossibilità d’indovinare che cosa le stesse frullando per il capo”.
    Ho anche sorriso a me stesso: quale uomo riesce mai ad indovinare i pensieri di una donna?
    Guarda, io sono sposato ormai da 14 anni, ma quando vedo MDM (Mia Dolce Metà) meditabonda e pronta a rivolgersi a me, non ho praticamente mai la più pallida idea di cosa stia per dirmi.
    Difetto maschile, credo.

    K!

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    1. Direi che è il rebus più affascinante che abbiamo avuto da risolvere. Ma non ce la faremo mai e non solo per nostri “limiti oggettivi” ma perché è stato congegnato per rimanere meravigliosamente misterioso.
      Ciao, Piero

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  4. Mi è piaciuto molto questo scambio fra Laura e Luca complimenti carissimo amico
    ti avevo perso e non capisco il perche ,non mi sono venute le tue notifiche finche sono arrivata da sola qui. meno male..
    ti abbraccio forte

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    1. Ciao Maria Carissima… credo che ci siano stati dei problemi con il “lettore” di WP. Purtroppo mi è capitato anche con altri blogger. Anche io ad un certo punto credo di averti “perduta”. Adesso verifico le impostazioni e, nel caso, rimedio. La cosa importante è ritrovarsi!
      Grazie per il commento e per l’abbraccio che ricambio affettuosamente.
      🙂 Piero

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  5. Interessante racconto, direi che spesso accade che si tira troppo la corda perché ci si da per scontati o almeno se uno perdona poi si pensa debba farlo sempre… Luca avrà capito che questa è l’ultima volta? Sempre che Laura l’abbia effettivamente perdonato.
    Complimenti ❤

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    1. Una volta instaurato il perverso meccanismo tra chi per amore subisce in silenzio e chi se ne approfitta, si sviluppa una sorta di senso dell’impunità, con tendenza non solo a non capire quando la misura è colma ma soprattutto a reiterare i comportamenti distonici.
      La figura di Luca si colloca nella media ovvero accanto a tutti quegli uomini che vedendo franare il terreno sotto i piedi, ne hanno terrore e promettono repentini ravvedimenti.
      Che difficilmente si avvereranno. E Laura del racconto lo ha capito.
      Grazie Cara Sara per la visita e l’apprezzamento.
      Buona serata. Piero 🙂

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    1. Carissima Franca, è un grande privilegio che tu legga e apprezzi i miei scritti perché la tua gentilezza e la profondità d’animo che traspare invece dai tuoi, sono per me un esempio.
      Ti abbraccio e ricambio l’augurio di buon proseguimento. 🙂

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  6. Caro Piero sei certamente un buon esperto in psicologia, ma ricordati che le donne spesso rimangono un mistero. Un mistero che le rendeno ancor più affascinanti…Molte scelte o non scelte, sono dovute da tanti fattori: la sudditanza economica, il dispiacere di dare un dolore, i figli, la salute, l’incomunicabilita’ che crea un muro invalicabile, l’estrazione sociale, l’educazione ricevuta, il senso di responsabilità. Certo, le nuove generazioni si fanno meno scrupoli e fanno bene, anche se moltissime persone si rifugiano poi dai genitori, perché non sono in grado di cavarsela da soli. O peggio, si in cerca di qualche attempato signore benestante, così da una situazione di dolore precedente, se ne crea un’altra, fatta di interesse e di nuova sudditanza. Non è per tutti così, ci mancherebbe altro! Il mistero insondabile della donna, comunque rimane, perché ognuna è diversa dall’altra, ed ognuna ha la sua sensibilità. Bello quell’abbraccio morbido, morbido, me lo prendo! Ciao, Giusy

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    1. Cara Giusy, credo che tu abbia catturato un’istantanea fedele della realtà di tutti i giorni.
      Spesso i rapporti si basano su compromessi e intrecci dai quali riesce poi difficile, oltre che doloroso, svincolarsi.
      È altrettanto vero che la generazione attuale si fa meno scrupoli e soprattutto prende precauzioni, come quella di evitare di contrarre matrimonio e di limitarsi alla convivenza, la cui eventuale interruzione è molto più facile.
      Ciononostante se la donna rimane un meraviglioso mistero, l’uomo diventa vieppiù un libro aperto poiché in situazioni come quella descritta dal racconto, è sempre il più debole.
      Dovendo rinunciare al senso di possesso, al confort, all’abitudine di essere quasi idolatrato, vede la propria vita improvvisamente sconvolta.
      E nove volte su dieci non sa come risolvere il problema, cercando, di conseguenza, di rimanere abbarbicato, promettendo cambiamenti che non avverranno mai.
      Poi sta alla donna cadere di nuovo nella trappola o meno.
      Gli abbracci che ti dedico sono ben più affettuosi.
      Grazie. Ciao, Cara Giusy.
      Piero

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    1. Esatto! E meno male, aggiungo, perché se non decidessero, si trascinerebbero rapporti falsi che non portano da altra parte se non alla sofferenza.
      Grazie e ciao, Paola Carissima.
      Buona domenica. 🙂

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    1. Ti dico la verità, ci sto anche io da quella parte. Al di là del dolore che si procura, ritengo che fingere di amare sia completamente fuori da ogni logica di rispetto della dignità di un essere umano oltre che di una donna.
      Grazie per la visita e il commento.
      Buona domenica. 🙂

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          1. Ecco, non avevo pensato ai figli, forse in quel caso giustificherei la cosa. Per la comodità, se ci penso, provo un gran disgusto. Ps: in molti si annullano nell’altro, bisogna aver la “fortuna” di trovare qualcuno che ci arricchisca, anziché annientarci. (E a me non sembra così difficile)!

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            1. Hai centrato il punto: arricchirsi ovvero crescere e far crescere l’altro/a.
              Elevarsi insieme a lui/lei fino a livelli di complicità, affetto, comunione d’intenti e benevolenza che sono esclusivi, in quanto dedicati solo e soltanto a quella persona.
              Hai perfino ragione sull’ultimo punto… non dovrebbe essere così difficile. Ma noi esseri umani siamo bravissimi a rendere complicate le cose più semplici.

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  7. “Fare il lacche’, la vittima, per cercare di continuare a stare con lei. Ma lei si e’ stancata ormai.
    Chiaramente una storia simile avviene anche al contrario, non so…E non so davvero, ahime’, mai una ragazza (pazienza..). Ciao Piero. Finalmente risco a scrivere anche a te qualcosa. Ciao 🙂

    Marghian

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    1. Grazie Marghian per la tua costante presenza (nonostante gli impegni) e per il commento.
      Talvolta nelle coppie si crea un tale rapporto di dipendenza che costringe almeno uno dei due ad accettare tutto.
      Poi arriva il momento della saturazione.
      Il cambiamento conseguente è traumatico, non tanto per chi subiva di più bensì per l’altro che vede improvvisamente cambiare lo status quo che generava sicurezza, conforto, potere.
      Ti auguro una splendida domenica.
      Ciao, Piero 🙂

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      1. Vero, Piero, tutto vero (immagino…). La chiosa, “imamgino” fra parentesi, e’ per via della mia mancanza totale di esperienza in merito, la timitezza non mi ha purtroppo permesso di avere una ragazza, per cui iommagino, davvero, che le cose stiano cosi’.
        “non tanto per chi subiva di più bensì per l’altro che vede improvvisamente cambiare lo status quo che generava sicurezza, conforto, potere”, Osservazione molto interessante. Ora, faccio un volo pindarico, su una canzone.
        Non so se e’ vero quanto dice una canzone di Dom Bak, “..alla fine di un amore soffrira’ soltanto un cuore, mentre l’altro se ne andra’”. Che ne pensi?
        La domenica e’ trascorsa bene, grazie, ciao 🙂

        Marghian

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        1. Ciao Marghian. Se non ricordo male, quella canzone s’intitola proprio “Canzone” e tra l’altro l’aveva scritta Don Backy.
          Be’ sì è esattamente così. Di solito la fine di un amore non è mai “consensuale” ma opera di uno dei due componenti della coppia.
          Direi che sta salendo di tono la dignità delle donne, come è giusto che sia.
          Dal ruolo di donna di casa, sottomessa, ubbidiente ai voleri del marito, con l’indipendenza morale e materiale, ha meno paure a farla finita se le cose non funzionano.
          Paradossalmente l’uomo che si trova di fronte al coraggio di una donna così, ha la tendenza a diventare vigliacco e a cercare di ricucire gli strappi a tutti i costi.
          Principalmente perché gli fa paura il futuro (a meno che non abbia già un’altra relazione stabile) o perché crede e spera di essere una specie di califfo.
          In tutto ciò le variabili sono innumerevoli. Quindi non è facile ricostruire con cura le dinamiche degli amori e delle coppie.
          Però è fuori di ogni dubbio che quando uno dei due smette di amare, e l’altro/a ancora ama, le sofferenze per quest’ultimo/a sono difficili da superare.
          Grazie, ciao.
          Piero

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  8. Sembra che l’emozione – riguardante l’amore romantico- di essere lasciato dal compagno/dalla compagna deve essere paragonato alla mancanza di droga quando sei dipendente. Il male che sentono queste persone è come il mal di dente!! Buonissima domenica, Pero e saluti Martina

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    1. Il tuo commento è molto acuto, Cara Martina.
      È vero che si sviluppano delle dipendenze affettive che possono portare a situazioni spiacevoli, in cui il “dipendente” (in questo caso la donna) è costretto ad accettare tutto.
      Però, come dici giustamente tu, quando giunge la svolta, il cambiamento è davvero doloroso non tanto per il “dipendente” quanto per l’altro.
      Grazie Martina, ricambio l’augurio di una bellissima domenica. 🙂 Piero

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  9. Una storia, che me ne fa venire in mente un’altra…..e la morale è sempre quella, uomini non tirate troppo la corda, i perdoni delle compagne non sono eterni, arriva il momento della saturazione e del punto del non ritorna……
    Buona domenica Piero 🙂

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    1. Grazie Carissima Mirna.
      Posso solo darti ragione. Anche le persone più innamorate e perfino devote, logorate nel tempo dalle varie situazioni, alla fine soccombono.
      E credo che sia giusto così!
      Buona domenica a te. 🙂

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        1. In una buona percentuale, il distacco di una donna è percepito come perdita inammissibile del “possesso”. Da questa idea malsana nascono tutti i successivi comportamenti distorti.

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  10. Nn so perché mi partono sempre i commenti… cmq dicevo che gli uomini hanno mania d grandezza e credono sempre e solo sul loro operato e farza d recupero. Quando la donna è sfinita.. è sfinita…. non potete credere ed illudervi d recuperarla.
    Complmenti Piero…. tu sembra che ormai ne capisca fin troppo sia d donne che di uomini, intendo di te, per come li racconti nei tuoi scritti. Buona domenica

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    1. Buongiorno Cara Anto!
      Sì, immagino che con l’avanzare dell’età una certa conoscenza dell’animo femminile sopraggiunga e che non si possa più far finta di nulla.
      Anzi le manie di grandezza a quel punto dovrebbero essere archiviate. 🙂 Ma non si sa mai. 😀
      Grazie Carissima. Buona domenica a te! 🙂

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  11. ( Tutto a posto ) Si sottovaluta spesso la sensibilità di una donna, credo comunque, aldilà di ogni femminismo, che una donna riesca ad essere più decisa in ogni sua espressione ed il tuo brano ne è la prova.
    Buona domenica.

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    1. (Grazie per l’attenzione!)
      Ne sono assolutamente convinto Carissima Lauraluna. E credo che questa caratteristica dovrebbe essere molto più rispettata e valorizzata in ambito sociale, lavorativo, familiare.
      Grazie e buona domenica a te. 🙂

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