Ci sono giorni

Ci sono giorni in cui gli umani sanno dimostrare di essere tali.
Questo è uno di quelli. Un giorno drammatico che pesa sulla coscienza dell’umanità stessa perché ci ricorda quanto scellerati, folli, sanguinari e criminali, possano essere stati alcuni popoli a danno di altri, più deboli.
In tanti oggi hanno voluto onorare la memoria di questo giorno e hanno saputo farlo meglio di quanto avrei potuto io. A loro rivolgo il ringraziamento per farmi sentire orgoglioso di essergli amico, e per la delicatezza e la deferenza con cui hanno trattato – con un testo originale, una poesia, un racconto, una recensione, un’immagine, un pensiero -, l’immane tragedia il cui terrificante nome è Olocausto.
V’invito a visitare i link allegati [cliccare sul link per accedere] scusandomi se dovessi averne per errore trascurato qualcuno.
Grazie a tutti!

Alchimie di Marzia: About Shoah [Ndr: voce fuori dal coro]

Annamaria di Annamyworldofmakeup: Giornata della Memoria: Letture consigliate

Briciole di tutto un po’: Per non dimenticare

Carte Sensibili – Raffaella Terribile: Mai dimenticherò. Viaggio dentro la memoria

Cresy Caradonna: Il treno della memoria

Cresy Caradonna: 27 gennaio il Giorno della Memoria

Culture For: Il Giorno della Memoria 

Delicato soffio di vento, il mio respiro: Giornata della Memoria

Desideri by Marcella: 27 gennaio 1945 

Fulvialuna: 27 gennaio Giorno della Memoria 

Giannasandra: Per non dimenticare

Giorgia Penzo: C’è un paio di scarpette rosse a Buchenwald quasi nuove perché i piedini dei bambini morti non consumano suole

Gli occhi sono gli specchi dell’anima: 27 gennaio

Glencoe : Sterminio (reblog del post di Marisa Cossu) 

Il mondo delle parole: Immagine del giorno – Giornata della Memoria

La Dimora del pensiero: Memoria labile?

Lamellabella: Un pensiero

La pozzanghera: Memoria

La principessa sul pisello: Qualche nota sui giusti

Le parole segrete dei libri: Per non dimenticare… Le proposte editoriali del 2016!

Le quindici righe di Michela: Per non dimenticare!

Libero di fare il futuro: Non dimentichiamo

Lorella Ronconi: Condivido volentieri la grande storia di un uomo #ionondimentico

Lucia Lorenzon: 27 gennaio, Giornata della Memoria: Si chiamava Krystina 

Marco di FMTECH: Smemorati

Marco Bartriromo: Shoah-Per non dimenticare

Maria Allo: Nelly Sachs Coro dei Salvati

Marisa Cossu: Sterminio

Meet the Artist: Il segno della Memoria. Mostra di pittura, scultura, istallazioni per ricordare la Shoah. II edizione, Firenze 27-31 gennaio 2016

Mirna di Mi semplicemente: 27 GENNAIO 1945: L’ARMATA ROSSA ABBATTE I CANCELLI DI AUSCHWITZ

Rosa di Rosa Andronaco: 27 gennaio, Giornata della Memoria

Sui sentieri dell’anima di Pattyrose: La bambina del lager – 27 gennaio Giornata della Memoria

Sara Tricoli: Ho letto “La pianista bambina” di Greg Dawson

Skayrose59: Una memoria per sempre una memoria per tutti

Sunset Boulevard: Giornata della Memoria – Le iniziative della Fondazione Cineteca Italiana

Un po’ di mondo: Il Giorno della Memoria

Viaggiando con Bea: 27 gennaio 1945, il Giorno della Memoria

 

 

 

 


69 risposte a "Ci sono giorni"

  1. Da cattolica non riesco ad appiccicare due parole, ogni anno il 27 gennaio ho l’anima lacerata incapace di dare voce ai miei pensieri a questo mio grande amore per Dio…ed in silenzio resto abbracciata al Suo silenzio

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  2. Una bella iniziativa questo riunirci tutti assieme a meditare e riflettere su un giorno che dovrebbe darci la forza di continuare a perpetuare il ricordo ai nostri figli i nipoti quando verranno affinchè tutti debbano sapere anzi visitare quei luoghi condannare quei crimini onorare i poveri morti.
    Si è gridato tante volte mai più mai più ma il mondo sembra di nuovo impazzito, chi comanda è di nuovo sottomesso all’ideologia del dominio a strane alchimie di un ipotetico NWO nuovo ordine mondiale e come disse Levi: Awschwitz è fuori di noi ma è intorno a noi. La peste si è spenta ma l’infezione serpeggia

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    1. Credo che la tua analisi sia lucida e accorata quanto il tuo post che ti ringrazio di aver scritto e condiviso con noi.
      Ma lo è anche il tuo appello a mantenere sempre viva la memoria delle atrocità affinché non si ripetano.
      E che Auschwitz sia intorno a noi, è purtroppo una realtà fin troppo evidente.

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  3. Ciao Piero. Quest’anno non ho fatto un post ma ho cercato di partecipare comunque con dei commenti sui vari posts sul tema del non dimenticare, mancava solo che lo facessi qui.
    Io sono dell’idea che, contrariamente a quanto dicono molti,e’ un pensiero comune, “se esistesse un dio non succederebbero queste cose”, ebbene a me proprio queste cose fanno pensare che DEVE esistere una trascendenza, ergo una giustizia superiore. Noi possiamo giustamente non dimenticare, celebrare un evento con delle cerimonie, dentro di noi possiamo pensarci, pregare, fare anche cose concrete per la pace. Ma se- io penso- la trascendenza non esiste, e’ come dire gia’ ora che “il male ha vinto”. Perché in questa dimensione di esistenza, “in questa vita” non ci sara’ mai una giustizia perfetta, dunque ne’ una pace perfetta, ne’ un amore interpersonale perfetto. E allora, tutto inutile? No, non proprio: possiamo creare una umanita’ migliore, ma per rendere davvero giustizia a che “non ce l’ha fatta”, a chi e’ morto nella Shoah come in un attentato Isis, deve esistere una trascendenza, per forza. Pensate che un filosofo, da ateo disse “solo un dio ci puo’ salvare”. Ciao.

    Marghian

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    1. Ciao Marghian, innanzitutto ti ringrazio per il tuo profondo contributo che, a mio avviso, ha la stessa valenza emotiva dei post pubblicati.
      Temo che la sfiducia nella giustizia divina, più che per una manifesta inoperosità, sia nata ed esasperata in funzione degli anomali comportamenti della Chiesa cattolica ovvero degli uomini che l’hanno nei tempi rappresentata,
      Ti ricordi la canzone di De André “La città vecchia”: “nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi, ha già troppi impegni a scaldar la gente di altri paraggi”? Molti purtroppo la vivono proprio così.
      E le vittime della barbarie e della follia, devono essersi sentiti allo stesso modo: abbandonati.
      In altre parole, troppe le ingiustizie commesse dagli uomini e rimaste impunite per credere facilmente che “oltre la vita” ci avrebbe pensato o ci penserà Dio a rimettere tutto a posto.
      Anche perché, per quanto mi consta sapere, Egli è comunque un dio di perdono e non di vendetta, al punto che, tramite gli stessi uomini che amministrano sulla Terra le Sue leggi, concede l’assoluzione dai peccati a chiunque dimostri pentimento. Assassini, criminali seriali e pedofili compresi.
      Non c’è dunque da meravigliarsi se tantissimi si sentano un po’ più soli e trascurati e ciò non toglie nulla a chi ammirevolmente riesce ad affidarsi comunque a quel Dio che potrà un giorno salvarci tutti.
      Per quanto mi riguarda credo molto negli insegnamenti del Cristo, perché il Cristo è, fino alla crocefissione, un personaggio della storia. Allora mi sono chiesto perché sia sceso sulla terra una sola volta e in quell’epoca e in Giudea. E perché non è ritornato durante i genocidi che sono stati perpetrati nelle varie epoche storiche dell’umanità. Perché non sia arrivato in soccorso di innocenti, madri e bambini, vecchi e disabili. Perché, mi rispondono, ha lasciato un messaggio di fede. Ovvero, tocca a me ripetere tutti i giorni i Suoi insegnamenti ed evitare di peccare o di commettere violenza nei confronti dei miei simili.
      Non intendo confutare, sminuire o criticare chi ha fede. Mia madre ad esempio è una fervente cattolica. Convinta e praticante, nel vero senso della parola.
      Però qualche dubbio legittimo, dopo tutte le atrocità e i torti subiti da vittime innocenti, ahimé sorge.
      Ti ringrazio di cuore della tua sempre attiva partecipazione. 🙂 Ciao, Piero

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      1. Ciao Piero. “sia nata ed esasperata in funzione degli anomali comportamenti della Chiesa cattolica ovvero..”. Un prete mi disse “guarda, quelli che si dicono atei, in realta’ sono anticlericali…”. Dunque, quello che scrivi tu e’ vero.
        “In altre parole, troppe le ingiustizie commesse dagli uomini e rimaste impunite per credere facilmente che “oltre la vita” ci avrebbe pensato o ci penserà Dio a rimettere tutto a posto”. “Anche perché, per quanto mi consta sapere, Egli è comunque un dio di perdono e non di vendetta, al punto che, tramite gli stessi uomini che amministrano sulla Terra le Sue leggi, concede l’assoluzione dai peccati a chiunque dimostri pentimento. Assassini, criminali seriali e pedofili compresi”.

        Ecco, infatti io, riferendomi ad una giustizia divina e superiore, intendevo questo. Non “punire un’anima”,.diciamo cosi’, ma “guarire un’anima”. Infatti Piero io ho difficolta’ a credere nell’inferno come luogo e/o condizione di pena eterna; piuttosto io credo in una dimensione di “purgatorio spirituale” che sfocia poi in una sorta di guarigione totale, redenzione o come la si vuole chiamare.

        “L’inferno, no..perche’ e’ un cammino!” disse una volta un mio fratello. Conosci la canzone di Franco Battiato che dice “..con una idea: che siamo angeli caduti in terra dall’Eterno, destinati ad errare per secoli dei secoli, fino a completa guarigione….”? Ecco, un cammino, dell’anima, verso la perfezione. “L’uomo sperimenta e cresce, di vita in vita…”, sembrano le parole di un buddhista, invece no: sono parole di Karol Wojtyla.
        Nel mio lungo precedente commento intendevo che…deve esistere una realta’ ultra, l’anima eccetera, affinche’ tutto questo abbia senso (cio’ che accade nel mondo, eccetera).

        “E perché non è ritornato durante i genocidi che sono stati perpetrati nelle varie epoche storiche dell’umanità. Perché non sia arrivato in soccorso di innocenti, madri e bambini, vecchi e disabili..”. Forse questa “permissione divina” del male fa parte del cammino, dell’uomo. Immagina Dio che vede tutto e persino si dispiace, ma che in cuor suo pensa…come nel film Superman, dove il supereroe ricordo’ le parole di suo padre: “non puoi interferire sulla storia degli uomini”. Forse, in certo senso, e’ proprio questo il pensiero di Dio: “non posso interferire sulla storia degli uomini, perché rispetto la loro liberta’; posso solo aiutarli spiritualmente. Ecco che Gesu’, ma anche altri saggi, ci hanno insegnato delle cose, che spetta a noi mettere in pratica. Ciao 🙂

        Marghian

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        1. In realtà, caro Marghian, io non sono ateo e nemmeno anticlericale. Sono fortemente critico con chi ha ricevuto il dono della vocazione e ne stravolge il significato, la natura, la missione.
          Io stesso sono testimone di situazioni dall’alto contenuto spirituale, come quella capitata a Calabritto (AV) nel 1980 dove mi ero recato con le squadre di soccorso della Caritas ad aiutare i terremotati. Una sera venne un giovane prete e disse Messa, usando come altare un asse di legno e come chiesa una delle poche autorimesse ancora rimaste in piedi. La maggioranza di noi era fuori, sotto la pioggia battente, e la terra ancora tremava ad intervalli costanti.
          Eravamo così tanti che il prete non potette Comunicare quelli che lo volevano con le ostie che aveva portato. E allora, amico mio, spezzò il pane. Ecco, fu un momento intenso, profondo e irripetibile. Eravamo tra le macerie, il fango, la pioggia, il freddo… ma eravamo commossi. Qualcuno pianse sommessamente e lo fece per quel piccolo ma importante gesto che quel giovane prete aveva fatto. Lì ci fu molta vicinanza a Gesù Cristo, ai suoi insegnamenti, alla pietà che chiedeva per i meno fortunati, per i sofferenti, per gli ammalati.
          Io credo che quella notte Gesù abbia interferito ed in modo travolgente con le nostre vicende, aumentando il significato della nostra piccola opera di soccorso a tutta quella disperazione provocata dalla furia della natura e della Terra.
          Ti ringrazio moltissimo per il tuo commento come sempre coerente con la tua invidiabile profondità d’animo e incontenibile Fede.
          Ciao, Piero 🙂

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  4. Grazie per aver inserito il mio post in questo bellissimo elenco.
    Credo che un giorno per ricordare l’Olocausto sia fondamentale per matenerne memoria, soprattutto allontanandosene sempre più nel tempo.
    I sopravvissuti sono ormai pochissimi, ci restano immagini, filmati, testimonianze talmente atroci da sembrare inconcepibili, da finire paradossalmente coll’alimentare il filone negazionista.
    Spero perciò che questa giornata perpetui nel tempo il dovere del ricordo.
    Grazie ancora Piero a te e a tutti coloro che ne hanno scritto.
    Un abbraccio.

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    1. Convengo. Che sia anche un giorno per ricordare tutte le vittime della follia umana. Benché l’Olocausto ne sia una delle espressioni più drammatiche e tragiche, ne esistono anche altre.
      Il nostro senso civico e morale dovrebbe – come dici tu – ravvivare quotidianamente in noi il dovere di rifiutare ed impedire ogni forma di prevaricazione e violenza.
      Grazie a te per esserci, per aver scritto e condiviso con noi.
      Il mio ruolo è stato solo quello di “collettore”.
      Un abbraccio a te!

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        1. Be’ sì, nel mio piccolo ho avuto degli impegni sociali abbastanza concreti. Oggi ho meno possibilità ma ciò, come giustamente sottolinei, non ho perso la sensibilità. 🙂
          Grazie! Ciao. Piero

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  5. Sei stato bravo a trovare il lato positivo umano, perché io sono molto più cinica e penso che mi vergogno a far parte del genere umano visto fin dove si è spinto … Insomma abbraccio il pensiero di Primo Levi e la mia vergogna si affianca al senso di colpa che a differenza sua risiede nel fatto che io sono stata fortunata perché ne ho sentito solo parlare…..di tanto orrore.
    Purtroppo non riesco a visitare i link che hai messo non sto bene da un po’ di giorni, spero di farlo in seguito. Un abbraccio

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    1. Prima di ogni altra cosa, mi auguro che tu possa recuperare al più presto la piena forma.
      Non preoccuparti della visita ai link, la cosa più importante è che tu abbia voluto contribuire, con le tue emozioni, a questo univoco e incondizionato grido di orrore verso tutte le brutalità commesse dagli esseri umani verso i propri simili.
      Ti abbraccio forte, nella speranza di avere presto da te belle notizie. 🙂

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  6. Ciao Piero!
    Grazie per aver raccolto tutti insieme questi post… Ognuno ha cercato con la sua sensibilità e le sue emozioni di dire NO alla violenza! A qualsiasi violenza contro qualsiasi essere umano: alle violenze di ieri e soprattutto a quelle di oggi!
    E’ stato un onore essere stato inserito nella lista. Grazie

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    1. Bravo! Quello che alcuni vogliono interpretare come lo schierarsi politicamente, è in realtà un grido contro ogni forma di violenza, ricordandone una che è stata di proporzioni immani.
      A mio modesto avviso è l’intera comunità che deve sentirsi onorata di avere al proprio interno codeste sensibilità.
      Grazie a te!

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    1. Dal mio punto di vista, compare nell’elenco a pieno diritto e titolo proprio per quella consapevolezza.
      Siamo noi dunque a ringraziarti di averla condivisa! Buona giornata, Piero 🙂

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    1. Un’amica che non è mai lontana davvero perché mi onora della sua stima e del suo affetto. E poiché io ricambio, la distanza si annulla. 🙂 Grazie Maria.

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  7. Piero, son filopalestinese.
    Ci son ecatombi celate delle quali nessuno fa memoria.
    Non scrivo nè scriverò un rigo su questa giornata mediaticamente sovraesposta.
    Scusami la franchezza.

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    1. Ed io non sono sionista. 🙂
      Sono semplicemente contro tutte le forme di violenza.
      Quando vorremo dedicare un pensiero alle vittime palestinesi, non esiterò ad essere il capofila.
      Ti abbraccio. 🙂

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      1. Certo, no, Sara
        Ma da giornalista son allergica a tanto effluvio..
        Parliamo di altre atrocità:son per la equità di trattamento.
        La lobby ebraica è forte e non solo da loro.
        Morti son stati molti anche altrove.
        E mi fermo qua, Sara

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        1. Noi tutti diciamo, a mio avviso, la stessa cosa: il male, le atrocità non prevedono “distinguo”.
          Io però rimango dell’opinione che lo sterminio degli ebrei sia ancora più grave, lucidamente e follemente premeditato di ogni altro genocidio perché aveva un obiettivo ben più ampio: mutare geneticamente la razza umana. Non so se rendo l’idea dell’abominio.
          Nella storia ci sono stati e ci sono ancora pazzi sanguinari e altrettanti milioni di vittime innocenti, ma non a causa di un disegno così terrificante e mostruoso.

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        2. Certo, certo, hai ragione, non parlo di politica o altro… non voglio farlo e poi ne saprai sicuramente più di me.
          Parlo di persone,che hanno sofferto e che soffrono ancora. Il ricordo non è solo per gli ebrei, ma per tutti “i diversi” ancora oggi tristemente perseguitati e scherniti. Magari non incatenati, ma pur sempre umiliati…
          La mia non è polemica,né tantomeno un voler contrastare il tuo pensiero, che accetto e rispetto. Dico solo un mio modesto parere: ricordare può far bene, magari a furia di ripetere “qualcuno” comprende che siamo solo di passaggio e dovremmo amare e non odiare il nostro prossimo.
          Ti ripeto, sono per il libero pensiero e non voglio convincere, esprimo solo il mio parere che spero sempre non offenda nessuno.

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          1. Sono uno storico di 61 anni prestato al giornalismo, Sara…
            Ci infiammiamo su certi temi così intensi e drammatici.
            E’ segno che non c’è l’indifferenza, non credi?
            Dimmi, piuttosto, la tua opinione da me..

            Se ti va

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    1. Sono io e siamo noi, a ringraziarti per aver pubblicato il tuo.
      Credo che il senso di comunità si manifesti soprattutto in questa spontanea ed emozionante espressione di valori forti e irrinunciabili. 🙂

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    1. Mirna carissima, sono io che devo ringraziarti per aver pubblicato il tuo. Siamo una comunità e lo stiamo dimostrando.
      Sono felice di questo e del fatto che vi appartengano persone come te. 🙂

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    1. È una dimostrazione che esiste una “comunità” che non è affatto impegnata nella rincorsa dei “like” e dei saluti ma può esprimere valori molto importanti. Grazie a te! 🙂

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