DIARIO DI UNA GATTA (Maya) – Oggi 30 gennaio 2016

Postato il di কশ६হত

È ufficiale. Maya, gatta di Giuliana Campisi e Gattamatta, la mia trovatella mezza pazza, hanno stabilito un contatto per rivendicare i diritti che sarebbero dovuti ai felini. Il primo dei quali consiste nel fare ciò che gli pare. Dice Maya che avremo gatte da pelare. Ne sono certo. 😀

32 risposte a "DIARIO DI UNA GATTA (Maya) – Oggi 30 gennaio 2016"

  1. Pingback: Amici di blog, dovete darmi l’antibiotico! | ilmioblogpercaso

    1. Cherie, a dire il vero da me è comparso un solo gradito commento. 🙂
      Comunque non devi preoccuparti perché solo “verba volant” mentre “scripta manent” quindi prima o poi riappari da qualche parte. Forse sull’ultimo pianeta scoperto, ma riappari. E nel caso, chiedi soccorso, ti mandiamo una navetta di salvataggio. 😀 😀 😀
      Ciao Ale. Ti voglio bene. 🙂 Piero

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  2. Simpatica la tua gattina, io ne ho due che quando dormo fanno la lotta sul letto e giocano e poi mi si addormentano sulle gambe! Sono molto divertenti e io devo sottostare alle loro esigenze e soprattutto alle loro regole ovvero ” il letto è loro non mio” ! Notte caro Piero

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  5. Ahi non penso che la mia gatta vorrebbe far parte del loro sindacato perchè è scontrosa e non ama dormire accanto a me anzi non sopporta che qualcuno la disturbi quando dorme è lei che mette paletti a noi umani e mi ha fatto capire che a volte sono insopportabile, riguardo al pc si limita a passeggiarmi davanti al monitor e poi fa un salto sulla poltrona facendo schizzare per aria tutto quello che c’è sulla scrivania. Buona domenica a tutti noi in compagnia dei nostri a-mici 😀

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    1. Caspita che tipa tosta!
      Insomma, ne sanno una più del diavolo… la mia oggi ha tentato di saltarmi addosso, per posizionarsi sulle spalle, partendo da terra. Sono alto circa 1.80 quindi il suo balzo si sarebbe realizzato in due fasi, la prima delle quali, dolorosissima per me perché ho sentito gli artigli perforare il tessuto e giungere alla pelle, era di fare leva sui miei lombi. Precipitata senza aver portato a termine l’insano tentativo, mi ha guardato come per dirmi: “prima o poi ce la farò, spilungone!”

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