Parte VIII – Le nomination di CRISTINADELLAMORE

Cristina del blog CRISTINADELLAMORE mi ha nominato di recente in due TAG diversi. Con ritardo ma con immutato piacere, mi adopero per aderire alle sue gentili manifestazioni di stima nei miei confronti.
Prima di passare ai TAG, mi permetto di aggiungere alcune note su CRISTINA. È una ragazza che ammiro molto per come riesce a manifestare sempre, in ogni circostanza, il grande amore che la lega a sua moglie. Basterebbe pensare che il suo blog s’intitoli “SOLO PER AMORE”  ma ciò che mi fa molta tenerezza è che loro abbiano un rapporto di coppia profondo e coltivino insieme un bellissimo sogno che spero possano coronare presto. Oltre a suggerirvi di leggere i bellissimi post di CRISTINA, v’invito a non perdere i suoi racconti fantasy, pubblicati come “Storie di Elfi e di Uomini“, scritti davvero molto bene e soprattutto dalla trama avvincente. Grazie CRISTINA.
cristina
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Il primo TAG è un DRAGON’S LOYALTY AWARD che merita di essere riportato qui, nonostante ne abbia avuti altri due e vi abbia dedicato un altro post.
Le regole sono le seguenti:
  1. inserire il logo del Premio
  2. ringraziare il blog che ti ha nominato
  3. nominare altri 15 blog e avvisarli
  4. raccontare sette cose di te
dragon
Sette cose di me.
1- Uomo del sud che ha vissuto molto  lungo al nord e girato tutto l’emisfero occidentale del pianeta. Il cocktail di culture, usi e costumi che è in me, fa di me un apolide.
2- Con la premessa fatta nel punto 1, il mio sogno è di emigrare ancora. Forse su di una spiaggia caraibica a vendere granite ai turisti, forse in un eremo in montagna, o in una città incasinata come New York. Purché sia lontano dall’Italia.
3- Ho due figli splendidi. Quando saranno sistemati potrò realizzare il punto 2.
4-  Quando mi chiedono quanti anni ho, uso rispondere “abbastanza per ritenermi mediamente saggio, ancora troppo pochi per poter affermare di aver esplorato tutta la felicità di questa vita”.
5 – Credo nell’immortalità dell’anima e nella reincarnazione. Quindi se questa vita proprio dovesse andar male, non me ne faccio un problema, ne avrò altre da vivere.
6 – Ho amato a dismisura una donna che alla fine ha dimostrato di non meritarmi. Cionondimeno dico che ne è valsa la pena. Anche un solo attimo di felicità ripaga di ogni sofferenza.
7 – Nella mia “super-filosofia”, tutta personale e costruita sulla scorta di letture ed esperienze di vita, ho sempre bene a mente le parole di John Nash Jr., genio matematico, Premio Nobel per l’economia nel 1994. Nash era affetto da una forma gravissima di schizofrenia e sua moglie Alicia fu la persona che con la forza dell’amore riuscì ad aiutarlo a controllare la malattia. Egli la ringraziò pubblicamente nel discorso di accettazione del Premio Nobel, con le seguenti parole: “… è soltanto nelle misteriose equazioni dell’Amore che si può trovare ogni ragione logica. Io sono qui grazie a Te. Tu sei la ragione per cui io esisto. Tu sei tutte le mie ragioni. Grazie.”
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Il secondo TAG ricevuto da CRISTINA è Bronzo – Argento – Oro – TAG “Figuraccia”
ideato da SEMPRECARLA
Il razionale che CARLA del blog LA DIMORA DEL PENSIERO ha dato al nuovo TAG da lei ideato è il seguente:
La mia vera propensione, però, è la “figuretta” e, volente o nolente, ogni tanto, alla mia bizzarra collezione ne aggiungo una “involontaria”. Il TAG nasce dalla voglia di condividere un sorriso, forse una risata, di non prendersi troppo sul serio e di mostrare quella parte di noi ingenua, ridicola, fragile e, sotto-sotto, veramente tenera“.
Regole:
Menzionare chi lo ha creato e chi lo ha “passato”.
Assegnare il Bronzo, l’Argento e l’Oro alle “figuracce” fatte.
Nominare 10 “vittime” ed avvisarle.
medaglie
Medaglia di Bronzo.
La cameriera di Quincy (Massacchussets, USA) , 1997. Era la prima volta che mi recavo negli States come capo delegazione, per motivi di lavoro. Fino ad allora avevo preso parte a delegazioni capeggiate sempre da una Tour Leader che si occupava di tutte le nostre esigenze, pranzo e cena inclusi. Quando mi capitò di portare alcuni ospiti a cena, in Union Street a Boston, pagai il conto omettendo di aggiungere almeno il 15% di mancia (“Tip”). Dopo alcuni minuti la cameriera che ci aveva serviti venne disperata da me, chiedendomi se non fossimo stati serviti adeguatamente e con cortesia, per aver deciso di non lasciarle la mancia. Appresi così in quel frangente che i camerieri (e gli inservienti) in America hanno un salario bassissimo e vivono di mance. Mi scusai e provvidi ad integrare. Per rimediare alla brutta figura, proposi a Rose, la cameriera originaria di Quincy, anche un invito personale a cena. Trascorremmo una bella serata, ma questa è un’altra storia. 😉
Medaglia d’Argento
Treno da Londra a Birmingham con due colleghi. Abbiamo fatto una puntata veloce, in giornata, a Londra e dobbiamo rientrare. Ma perdiamo il treno che era stato fissato nel nostro “economico” biglietto da 45 Pounds a cranio. E che vuoi che sia? Ne prendiamo un altro, felici di aver trascorso una bella giornata a Londra. Arriva il controllore. I biglietti non vanno bene. Sono biglietti “chiusi”. Già a quei tempi (siamo nel 1998) esistevano le tariffe scontate che prevedevano itinerari obbligati. In Italia tali tariffe sarebbero arrivate più tardi. Il controllore ci chiede una soprattassa di 90 Pounds a cranio. Una cifra enorme. Cerco di spiegare che non lo sapevamo, che non ce lo avevano chiarito etc etc. Ma quello, un tipo segaligno e antipatico, è irremovibile. Mi accaloro. Comincio a innervosirmi. Quello insiste. Mi alzo e comincio a gesticolare e a non controllare l’accento che a quel punto svacca alla grande verso le inflessioni italiane. “Oh!” – dice lui con una faccia di piombo – “Are you Italian?”. Alla mia risposta affermativa, aggiunge “It’s alright. No additional fares for immigrants. Next time see appropriate information at the station.”  Cioè siamo diventati immigranti quindi non ci multa ma la prossima volta dobbiamo informarci meglio. Mi resituisce i biglietti, gira i tacchi e se ne va, mormorando qualcosa che non colgo ma che fa ridere l’intero scompartimento. Mi siedo, tronfio, ma tutti gli altri passeggeri ci stanno guardando schifati. Risparmiamo 270 Pounds, al cambio Sterlina/Lira Italiana dell’epoca, la bellezza di 710.000 lire. 😉
Medaglia d’oro.
Aeroporto di San Diego, California, USA. Volo di rientro in Delta Airlines con scalo ad Atlanta. A.D. 2002 quindi l’anno successivo dell’attentato alle Torri Gemelle. Clima da santa inquisizione. Siamo ai controlli di sicurezza. Una delegata del mio gruppo portando bracciali e braccialetti come la madonna in processione, ha la (in)felice idea di passare sotto il metal detector con le mani alzate, come avrebbe fatto in Italia. Il gesto viene interpretato come un segnale di “resa” da Polizia e Sicurezza che subito la circondano. La poverina non parla inglese. Cominciano a farle domande, invitandola a seguirli. Si volta, mi guarda disperata. La mia solita generosità mi spinge ad intervenire. Tento di spiegare la circostanza. Prendono pure me. Mi portano in una sala interrogatori. Arriva il Responsabile della Sicurezza, un tipo tosto. Il volo sta imbarcando. Mi guardano con facce poco rassicuranti. A nulla servono le mie rimostranze. Per fortuna ho la prontezza di dare i riferimenti e i recapiti telefonici dei nostri Headquarters nel New Jersey. Allora il responsabile mi invita a spiegargli con calma la mia versione dei fatti, mentre m’informa che nell’altra stanza stanno perquisendo la mia collega. Il nostro aereo intanto decolla. Dopo due ore che ripeto la stessa versione, e dopo aver fatto tutte le verifiche, finalmente ci rilasciano. Senza scuse. Partiremo il giorno dopo. L’indomani arriviamo in aeroporto e scopro che siamo sottoposti ad un “second level security check” che significa: svuotamento dei bagagli al check in e accurata perquisizione del contenuto, perquisizione personale pre e post controlli di sicurezza, cani da fiuto anti-esplosivi, abbandono obbligato di ogni liquido, gel o crema. In più due poliziotti ci seguono “discretamente” fino all’imbarco. Negli sguardi di tutti gli altri passeggeri colgo paura oppure odio misto a commiserazione. Perfino le hostess in volo ci tratteranno male nonostante i biglietti di business class. La musica non cambierà fino all’arrivo in Italia. Da quella volta ninnoli e gioielli, nel beauty case oppure minacciavo di farmi i cavoli miei. 🙂